E’ tempo di iniziare per la Roma 2019/2020. Domani ci sarà il raduno della squadra giallorossa e oggi il neo tecnico della Roma, Paulo Fonseca, viene presentato alla stampa a Trigoria, assieme al ds Gianluca Petrachi. Queste le sue parole:
Petrachi: “Oggi sono molto lieto di presentarvi il nostro allenatore. Sono molto felice ed onorato di presentare questo personaggio che avrete modo di conoscere. Inizialmente nelle mie valutazioni e di quelle della società si stava pensando di andare su un profilo di un tecnico italiano, ma questa è diventata un’opportunità e sono contento di aver preso Fonseca”.
Fonseca: “Sono molto felice di essere qui e lavorar in questa grande squadra e città meravigliosa, sto studiando per parlare presto con voi in italiano, ma ora in portoghese”.
Come immagina la sua Roma?
“Non è la mia Roma ma la Roma di tutti. Sono motivato insieme al mio staff tecnico, assieme a Gianluca di costruire una squadra ambiziosa”.
Che ricordo ha dell’Olimpico e del tifo giallorosso?
“Ovviamente non ho un gran ricordo di quella partita perché la mia squadra fu eliminata. Ricordo però un tifo che fu un grande fattore per la vittoria della Roma e farò di tutto per ricreare quell’ambianete che io mio malgrado ho subito”.
E’ cambiato molto in un anno. Che incidenza penserà di avere lei sul mercato? Perchè avete scelto Pau Lopez?
“Con Gianluca e Guido (Fienga, ndr) ci stiamo impegnando per costruire una squadra forte, stiamo studiando tutte queste questioni con criterio, cercando calciatori che aggiungano qualità. Quando avremo concrteizzato altri obiettivi ve lo comunicheremo, ora ponderiamo le scelte per individuare quei profili che servono per aumentare la qualità della squadra”.
Higuain può essere il profilo giusto?
“Sono in sintonia con Gianluca e ribadisco quanto detto da lui. Non voglio parlare di giocatori che non sono qui. Se Higuain arriverà ne parleremo, ma voglio parlare dei calciatori presenti ora in rosa”.
Quale obiettivo le ha dato il presidente Pallotta?
“Il nostro presidente non ha fissato alcun obiettivo concreto, ma il mio principale obiettivo è quello della Champions League, per farlo bisogna creare una squadra forte e ambiziosa e coraggiosa. Indipendentemente dal risultato, anche quando non vinceremo, voglio sempre rendere orgoglioso i tifosi. Non è una promessa ma una mia convinzione, ho due anni di contratto più un’opzione per il terzo, ma sono fermamente convinto che con questa squadra potremo vincere. Non è una promessa ma una mia convinzione, ribadisco”.
Ha fatto un tentativo per trattenere Dzeko? Cosa pensa di Zaniolo?
“Zaniolo è un calciatore di enorme talento, nel quale noi crediamo. Bisogna dimostrare di voler giocare un questa squadra, vale per tutti i presenti nella rosa e non solo per Zaniolo. Il presente ed il futuro vanno costruiti con calciatori che hanno la voglia di giocare e sacrificarsi per questa maglia e che mettano i propri interessi in secondo piano. Non ho parlato con Dzeko ma so che Gianluca lo ha fatto. Voglio che restino qui solo i calciatori che hanno la voglia di lottare per la Roma e perseguire gli obiettivi di questo club, per me è fondamentale”.
Ci sono calciatori che quando è venuto alla Roma ha avuto la certezza che saranno i pilastri della squadra? Cambiare tanto può portarle via molto tempo per costruire?
“Ci sono calciatori che rappresentano certezze e che saranno pilastri del futuro, che resteranno a lungo. Oggi è il mio primo giorno ed è ovvio che mi aspetto che ci vorrà del tempo per assimilare i miei dettami, ma sono ottimista e sono convinto che si potrà costruire una squadra forte”.
Sono rimasti due romani nella rosa, Florenzi e Pellegrini, che saranno capitano e vice capitano. In che ruolo vede i due?
“Conosco bene questi due calciatori perchè li ho affrontati e perchè ho visto le partite della Roma. Ma voglio conoscerli anche come uomini e con il loro carattere, ma vale per tutti e non solo per loro due, una cosa fondamentale per la squadra. In campo vedremo, devo fare esperimenti per rendermi conto di quale sia la loro miglior posizione. Per chiudere, molto spesso parliamo di esigenze ed io esigerò qualche cosa dai miei calciatori e anche il club, ma ciò che conta è quello che il calciatore esige e cosa poca sulle spalle dei compagni. Il capitano deve essere un leader, è fondamentale che i calciatori siano sempre esigenti con loro stessi”.
Per Petrachi: E’ vero che Florenzi e Zaniolo sono due calciatori che state considerando di cedere?
“Oggi è la giornata del mister e non rispondo a domande di calciomercato”.
E’ venuto alla Roma per un’esperienza in un campionato straniero o perchè è convinto che alla Roma si possa vincere?
“Sono fortemente convinto che possiamo tutti insieme elevare la Roma ad un livello successivo. Consapevole di disputare un campionato molto difficile a livello tattico, che è uno dei motivi per cui sono qui. Non faccio le mie scelte solo su motivazione economiche e quando ho parlato con Gianluca non ho avuto alcun dubbio nel venire alla Roma, sono convinto di poter costruire qualcosa di davvero speciale”.
Ha già in testa un sistema di gioco per la sua squadra? Per la fase difensiva?
“Quella del sistema di gioco non è la questione più importante, ciò che conta è la dinamica delle mie squadre, che in campo si sdoppiano. I dettami degli allenatori sono importi ma poi bisogna fare i conti con le caratteristiche dei calciatori e ad ora ci sono calciatori che si incastrano con le mie caratteristiche. In Italia negli ultimi anni hanno vinto le squadre con la miglior difesa. Noi cureremo un registro difensivo ma non voglio una squadra difensivista, perché per me il miglior modo di difendere è quello di tenere la palla. Bisogna difendere lontani dalla nostra porta e se ci riusciremo sono convinto che faremo molto bene. Il gioco oggi è diventato più strategico, il che richiederà uno studio più approfondito, ciò ci imporrà uno studio molto attento degli avversari. Giocheremo sempre nello stesso modo? Giocheremo in maniera strategica per poter battere gli avversari”.
Florenzi sarà il capitano della Roma? Lei è l’ottavo allenatore dell’era americana. Spaventato? Cosa è convinto di avere per riuscire dove altri hanno fallito?
“Florenzi era il capitano della squadra, analizzeremo la cosa insieme ma se lo era ha altissime possibilità di restarlo. La paura non esiste dentro di me. Non mi piace parlare di me stesso, per gli allenatori parlano i risultati, se li faremo vedremo chi sono e spero possiate conoscermi attraverso quelli”.
Pastore e Perotti rientrano nel suo sistema di gioco?
“Se sono qui con noi ci faccio affidamento, sono calciatori di qualità. Vale il discorso fatto per Zaniolo, dovranno dimostrare giorno per giorno di meritare la Roma”.
Lei fa nome e cognome del calciatore che vuole o indica caratteristiche? Qual è l’attaccante ideale per la sua squadra?
“L’attaccante ideale è quello che fa gol. Si lavora in maniera congiunta, c’è ottima complicità cercando le opzioni migliori per la squadra. C’è un momento in cui io propongo un calciatore e Gianluca lo analizza e viceversa. Stiamo cercando di prendere le migliori decisioni. Poi ci sono questioni economiche e altro, ma è fuor di dubbio che cerchiamo di fare il meglio”.
