Ag. Borini: “Fabio vuole mettersi in mostra per convincere Luis Enrique”

Ag. Borini: “Fabio vuole mettersi in mostra per convincere Luis Enrique”

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L’agente di Fabio Borini, Marco De Marchi, ha parlato del suo assistito ai microfoni dell’emittente radiofonica Tele Radio Stereo. Ecco le sue dichiarazioni: “L’interesse della Roma per Borini nasce un mese e mezzo prima dell’acquisto. La Roma all’epoca chiedeva la compartecipazione, ma il Parma disse no. Nell’ultima settimana si fece avanti anche il Liverpool con una proposta importante, a quel punto la Roma ha accelerato, facendo intendere che era molto interessata e che non voleva farsi sfuggire un giocatore col suo talento. Da parte nostra c’è stata sin da subito la totale disponibilità all’operazione, orgogliosi della volonta del club giallorosso, che per Fabio rappresenta una grande opportunità. Io ho sempre parlato con Sabatini, che il giocatore lo conosceva molto bene, non ho parlato con Baldini, ma il fatto che il prossimo direttore generale sia di casa in Inghilterra, fa supporre che lo abbia seguito molto nella sua parentesi prima a Londra e poi nello Swansea. Le caratteristiche di Fabio? Ha il fisico da scattista ma il cuore da maratoneta. Grazie al Chelsea, e alle strutture che il Chelsea gli ha messo a disposizione, è riuscito a crescere anche sotto il profilo atletico. E’ generoso, ha i colpi dell’attaccante che sa farsi valere in area di rigore, ma prima di tutto sa spendersi per la squadra, partecipando al gioco. Ciò che Borini ha conquistato, è frutto del lavoro e non delle parole. Vuole mettersi in mostra per convincere Luis Enrique. Nelle giovanili ha giocato con compagni più grandi di due anni, quindi per DNA non ha paura di lottare per conquistarsi uno spazio. Due stagioni fa nel Chelsea fece intravedere le sue potenzialità, l’estate scorsa fu messo fuori rosa, ma quando ha avuto la possibilità di giocare in Galles, ha fatto intendere di che pasta sia fatto. Tatticamente, Borini è un attaccante centrale atipico, non alla Luca Toni per intenderci. E’ una prima punta di movimento. Nello Swansea, che giocava col tridente con alle spalle un trequartista, agiva da punta centrale, ma a volte anche da punta laterale”. 

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