Abra cadabraham

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Una lezione Special con un forte accento inglese. La Roma di Mourinho abbatte il combattivo Torino di Juric di fronte a 50 mila spettatori e si prende la terza vittoria di fila uscendo ufficialmente dalla crisi e tenendo a un colpo di frusta il quarto posto. A risolvere il match è stato un bel gol di Abraham dopo uno scambio da applausi tra Ibanez e Mkhitaryan. Tammy ha infilato Milinkovic e rotto il ritmo di una gara che vedeva i granata in dominio di palla soprattutto dopo l’uscita per infortunio di Pellegrini (problema muscolare al flessore destro, oggi gli esami). Un gol di qualità e la partita che cambia. Da quel momento la Roma si è caricata d’entusiasmo e poteva raddoppiare sempre con Abraham due volte.

Come scrive Leggo, nel primo caso, dopo un check di quasi 6 minuti, è stato Chiffi a togliere il pallone all’attaccante dal dischetto. Motivo? Prima del rigore netto su El Shaarawy, una parte dello scarpino di Tammy era in fuorigioco. Poco dopo è stato Milinkovic con un colpo di reni prodigioso a respingere l’incornata dell’ex Chelsea. Lezione di inglese dicevamo, non solo per il gol di Abraham.

Sontuosa pure la prova di Smalling che ha guidato la difesa in un finale decisamente ostico ma senza pericoli importanti. La stanchezza per la gara di Conference, infatti, si è fatta sentire ma la Roma ha giocato di squadra creando di rimessa anche un paio di occasioni pericolose. Un atteggiamento che fa godere i tifosi romanisti e inorgoglisce Mourinho: “Mi aspettavo di segnare di più, sapevo che con il potere fisico di Abraham e Zaniolo potevamo fare un gol in più e respirare. Mi piace vincere così, a me questa vittoria fa più piacere di un 5-0 perché è di sofferenza e di gruppo. Cristante aveva il Covid, Veretout squalificato e Pellegrini out. Era dura Ma Diawara ha fatto una partita equilibrata, Mkhitaryan è stato incredibile, Perez ha fatto un lavoro incredibile e poi Smalling che è un giocatore top”.

In crescita anche l’intesa tra Zaniolo e Abraham. “E’ un feeling iniziato fuori dal campo, siamo un gruppo incredibile. Speriamo Nicolò impari un po’ di inglese”, scherza Josè. Finalmente sorridente e atteso ora prima dal Bologna e poi dalla sua Inter. Pardon, oggi di suo c’è solo la Roma.

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