Adesso Totti non è un titolare

Adesso Totti non è un titolare

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CORRIERE DELLO SPORT (G. D’UBALDO) – Pablo Daniel Osvaldo è l’acquisto più costoso della Roma, il fiore all’occhiello (almeno per ora) del mercato giallorosso.
E’ co­stato diciotto milioni, comprensivi di bonus e compreso l’ingaggio si arriva a trentotto, premi esclusi. L’argentino si è presentato con le idee chiare: «Sono un centravanti» . Il quarto, con Totti e Bojan e se Borriello non riuscirà a trovare una sistemazione nelle prossime qua­rantotto ore. Un acquisto fortemen­te voluto dalla Roma. L’ammini­stratore delegato Claudio Fenucci ieri, presentandolo, ha detto: «Osvaldo è l’attaccante della Roma del presente e del futuro. E’ stata una trattativa un po’ lunga, ma alla fine ce l’abbiamo fatta.  Spero che la Roma sia la squadra della sua definitiva affer­mazione» . Un acqui­sto condiviso, come ha spiegato ancora Fenucci: «Su Osval­do concordano tutti: dall’allenatore a De La Pena a Sabatini.  C’è unità di giudizi positivi sul ragazzo» .

LA MOSSA – Osvaldo è stato convin­to da Luis Enrique, quando l’Atléti­co Madrid era a un passo dal suo acquisto. Gli ha spiegato che è im­portante nel suo progetto. L’argen­tino, animato da un grande spirito di rivincita, ha detto con fermezza di essere un centravanti, che prefe­risce giocare in quella posizione. Nella posizione di Totti. Che al di là delle frasi dei dirigenti (anche ieri Fenucci ha detto che Totti “è parte integrante e vitale del progetto Ro­ma”), con l’arrivo di Osvaldo retro­cede nella corsa al ruolo di centra­vant ititolare. Per quel ruolo il nuo­vo acquisto sembra in vantaggio. Per non parlare di Bojan, che è sta­to utilizzato anche da attaccante esterno, ma anche lui preferisce giocare centrale. Anche lui nel ruo­lo di Totti. E’ vero che il capitano e Osvaldo potrebbero essere utilizza­ti anche insieme, con l’argentino nel ruolo di Borriello, a destra, co­me era stato provato per tutta l’estate, fino alla partita di Bratisla­va. Esercitazioni tattiche non sono state ancora fatte con il nuovo at­taccante, ma è chiaro che per la Roma (che gli ha fatto firmare un contratto di cinque anni), a comin­ciare dall’allenato­re, è un giocatore sul quale puntare decisamente.

LA POSIZIONE – Per come ha giocato fi­nora la Roma di Luis Enrique, il cen­travanti non è l’uo­mo più vicino alla porta. Parte più lon­tano rispetto alle punte esterne, in una posizione che ricorda quella di Perrotta nella più bella Roma di Spal­letti. Per giocare in questo ruolo che definiremo da “finto” centravanti ci vuole piede, la capacità di essere pericoloso an­che lontano dalla porta. Totti aspet­ta di capire, non ha chiesto spiega­zioni a Luis Enrique dopo la sosti­tuzione di giovedì sera, da allora non ha parlato con nessuno. Si alle­na per meritarsi un posto da titola­re, preoccupato della stagione del­la Roma più che della delicata si­tuazione che sta vivendo. Per la prima volta dai tempi di Zeman non è sicuro del posto. Tra un mese compie trentacinque anni, se ne fa­rà una ragione.

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