Albertini: “Calcio torni ad essere passione”

Albertini: “Calcio torni ad essere passione”

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RIUNIONE IN FIGC PER DECIDERE IL FUTURO DELLA FEDERCALCIODemetrio Albertini, che si è proposto come candidato alla presidenza della Figc, è intervenuto ai microfoni dell’emittente radiofonica. Queste le sue parole:

Dopo quello che hai detto ieri, come sei stato accolto dalla stampa? Quali sono state le reazioni?
Alla fine è stata la sintesi di quello che è stato mettermi a disposizione: la passione della gente che, pur non votando, è importante perché fa parte del nostro mondo. Importanti anche le chiamate di persone, votanti. Rispetto tutte le componenti

Cosa ti ha impedito di essere più decisivo a ottenere riforme in questi 8 anni di vicepresidenza? Un presidente vicario rappresenta una discontinuità?
Avevo annunciato le dimissioni prima del mondiale per queste motivazioni che impedivano il poter fare. Alcuni poteri di veto impedivano di intervenire con riforme sportive, rendendo difficile pensare di potere agire a livello sportivo.. E’ stato uno slogan, ma ci credo fortemente: rimettiamo al centro il calcio giocato. Non si può parlare sempre e solo di stadi e diritti televisivi, deve tornare la passione della gente. Non c’è un intento comune con il potere di veto che hanno le società sulle retrocessioni. Per quanto riguarda la discontuinuità, ci dovremo confrontare sulle proprie idee. Parlare di programmi vale più degli slogan

Oggi ti hanno descritto il ragazzo finto buono con il carattere forte
Sono rispettoso ma mando avanti i miei pensieri e le mie idee, pur partendo con una minoranza. Bisogna confrortarci sui programmi per avere una credibilità

Quante squadre devono giocare in Serie A? Come limitare l’ondata straniera?
Pensare a un campionato riducendolo a un numero, bisogna pensare alla finalità: spartirsi più soldi o renderlo più competitivo? Io propoendo per il fattore sportivo, perché il nostro calcio non è più competitivo come negli anni ’90, è un dato di fatto. Ridurre le squadre a 18 e parlare di rose ridotte come in Europa, ti permette di fare politica sportiva. Dobbiamo tornare a valorizzare i giocatori dalla Lega Pro, così che possano essere motivo d’acquisto per club di Serie A, così come fanno i club in Europa che vincono la Champions League. Questo è assolutamente il percorso da seguire, le seconde squadre sarebbero sicuramente un valore aggiunto

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