Amarcord: Catania-Roma 1-1 (2007-2008), la fine di un sogno

Amarcord: Catania-Roma 1-1 (2007-2008), la fine di un sogno

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Una lunga rincorsa all’Inter, fino all’ultima giornata. La stagione 2007-2008 poteva davvero essere quella del trionfo per la Roma di Luciano Spalletti, capace di inseguire i nerazzurri a partire da un distacco di undici punti. Un miracolo solo sfiorato, perché l’Inter nonostante tutto rimase al primo posto per tutto il campionato, complici anche decisioni arbitrali più che discutibili. Negli ultimi 90′ poteva succedere di tutto, con la Roma costretta a vincere nell’inferno di Catania e l’Inter impegnata a Parma. I siciliani e gli emiliani, coinvolti nella lotta per non retrocedere, si ritrovarono a dover competere con le due grandi di quel campionato.

PRIMO TEMPO – Il “Massimino”, vietato ai tifosi romanisti, è una bolgia infernale: i catanesi non solo vogliono salvarsi, ma vogliono anche vendicare il 7-0 della stagione precedente all’Olimpico. Le misure di sicurezza, per tutelare i giocatori in campo, sono ridicole: i più agguerriti, infatti, sono gli stessi addetti dello stadio. La Roma però parte alla grande, perché dopo appena otto minuti Vucinic parte in progressione, saltando prima Sabato e poi Terlizzi, per poi concludere, nonostante l’intervento di Stovini in scivolata, con un diagonale preciso e letale sul palo alla destra di Bizzarri. Il Catania non ci sta e inizia ad attaccare costantemente, andando vicinissima al gol con un colpo di testa di Martinez. La Roma torna a farsi pericolosa con Mancini, che servito da Vucinic colpisce l’esterno della rete, ma è il Catania a dover fare la partita, ed ecco che Tedesco si ritrova il pallone del pareggio nell’area di porta, concludendo però sui piedi di Doni. Finisce il primo tempo: l’Inter è ancora bloccata sullo 0-0 a Parma, la Roma è virtualmente campione d’Italia. Ma Zlatan Ibrahimovic non è ancora entrato in campo.

SECONDO TEMPO – Il Catania attacca con maggiore insistenza e dopo pochi minuti un rinvio debole di Panucci favorisce Baiocco, che dal limite non trova la porta. I siciliani dominano, e al 16′ Tedesco serve in avanti Morimoto, che prova a deviare in tuffo di testa ma spedisce il pallone alto. Passa un minuto e arriva la notizia che nessuno avrebbe voluto sentire: Ibrahimovic ha portato in vantaggio l’Inter. La Roma è attonita, e il Catania raddoppia gli sforzi alla ricerca del pareggio che vorrebbe dire salvezza. Biagianti prova una gran conclusione dai 20 metri e centra in pieno la traversa, poi Martinez, servito da Silvestri al centro dell’area, tenta la deviazione acrobatica spedendo il pallone a lato. I giallorossi sono ormai demoralizzati e vengono surclassati da un Catania (ovviamente) più motivato che mai, ed ecco che Mascara serve al centro dell’area Morimoto, ma sul colpo di testa del giapponese Doni compie un prodigio e alza sopra la traversa. Non finisce qui: il giapponese che contro la Roma si galvanizza si rende pericoloso anche alla mezz’ora, colpendo in mischia la traversa da ottima posizione. Nel frattempo, a bordo campo iniziano ad entrare tifosi da tutto lo stadio. Dai toni minacciosi ai dirigenti romanisti in tribuna si passa di fatto alla panchina e ai giocatori in campo. L’Inter raddoppia a Parma, ancora con Ibrahimovic, e il Catania su corner trova il gol, giustamente annullato dall’arbitro: sul colpo di testa di Silvestri, infatti, interviene Mascara che, in evidente posizione di fuorigioco, inganna Doni. A 5′ dalla fine, però, gli sforzi del Catania vengono finalmente premiati e Martinez, da pochi metri, gira in rete il pallone della salvezza etnea.

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