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FOCUS CGR – Dan Friedkin è il nuovo proprietario della Roma. Questa notte con il via libera da Boston e le firme di Pallotta sui contratti preliminari, è terminata la prima era americana ed è iniziata la seconda, guidata dal magnate texano. Nei mesi scorsi diversi articoli di approfondimento hanno esposto i principali aspetti del core business del ‘The Friedkin Group’, colosso industriale statunitense.

L’avventura del ‘The Friedkin Group’ inizia nel 1969 grazie alla fondazione del Gulf States Toyota Distributors da parte di Thomas Friedkin, (padre di Dan), che volando in Giappone riesce a stringere una partnership con la Toyota per la vendita delle auto nipponiche in alcuni stati degli Usa. La crescita del gruppo è praticamente inarrestabile per cinquant’anni e ad oggi, con il figlio Dan (patrimonio personale attuale di 4 miliardi di dollari e 506° uomo più ricco al mondo secondo Forbes) alla guida da oltre vent’anni, può contare su 5600 dipendenti in tutto il mondo – la sede principale è a Houston – con diversi interessi oltre a quello sulle automobili. Collezionista di jet e appassionato di golf, Dan ha portato il gruppo alla massima espansione, con un fatturato del gruppo ha sfiorato lo scorso anno i 10 miliardi di dollari, ma ha chiaramente subito una contrazione come qualsiasi azienda nel mondo a causa del coronavirus. Recentemente però Friedkin, ha rilasciato delle dichiarazioni in merito alla volontà di tornare ad investire, nel settore dell’automotive, sfruttando il canale dell’ibrido.

Il The Friedkin Group ha però diversificato i suoi investimenti, segno dell’elevato livello di managerialità raggiunto soprattutto nell’ultimo decennio. Il consorzio comprende infatti anche aziende che si occupano di resort di lusso, intrattenimento (in particolare il cinema e la produzione di film di cui si occupa il figlio Ryan a Los Angeles), di golf, di safari in Africa e di aerei acrobatici. Il Friedkin Conservation Fund si occupa invece di preservare più di 2 milioni di ettari di territorio in Tanzania. Qualche anno fa Friedkin tentò la scalata agli Houston Rockets, storica franchigia dell’NBA: un’operazione da oltre 1 miliardo e mezzo di dollari sfumata al fotofinish. Friedkin allora ha deciso di sponsorizzare lo stadio dei Rockets, il Toyota Center, portando in dote 100 milioni di dollari per i naming rights dell’impianto. L’ambiente calcistico viene toccato invece nel 2013: l’impianto di Frisco (Texas) che ospita l’FC Dallas diventa ufficialmente Toyota Stadium, mentre a San Antonio è in vigore la partnership coni San Antonio Spurs, franchigia di basket, per il Toyota Field, che ospita la squadra calcistica della società NBA.

Saranno 7 i componenti in quota Friedkin del nuovo cda di As Roma. Tra questi sicuramente Marc Watts, suo braccio destro e protagonista della spedizione di legali e manager che a gennaio giunsero a Roma per definire i dettagli della trattativa con Pallotta. In secondo luogo il figlio Ryan, che dall’inizio di questa scalata giallorossa viene dipinto come l’elemento della famiglia maggiormente entusiasta di sbarcare nel mondo del calcio. Come specificato Ryan si occupa del settore dell’entertainment sviluppando produzioni cinematografiche, di serie tv e di web design. Nel 2017 hanno co-fondato 30WEST, che fornisce capitale e guida strategica a progetti creativi di alto livello e a società lungimiranti che operano in tutta la cultura “pop”. Friedkin e 30WEST hanno continuato la loro espansione a Hollywood nel 2018 acquisendo la maggioranza del capitale di NEON, una delle più ambite società di marketing e distribuzione cinematografica indipendente. Dan è stato produttore esecutivo di “The Square”, Palma d’oro a Cannes. Premi, successo, vittorie professionali, ora la Roma attende il suo nuovo ‘Top Gun’.

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