Buffon, tentazione Roma

Buffon, tentazione Roma

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CORRIERE DELLO SPORT – Gigi Buffon non vuole parlare del suo fu­turo. Non è il caso, in questo momento così delicato per la Juventus. Ma fino a qualche tempo fa era pronto a giurare amo­re eterno alla Vecchia Signora. Forse negli ultimi tempi è cambiato qualcosa. Da qual­che giorno circola la voce di un possibile trasferimento di Buffon alla Roma. Su que­sta ipotesi ieri si sono registrate solo smen­tite. Da parte del procuratore del portiere, Silvano Martina e della Roma. Ma la voce è stata ripresa in serata da Sky. Se proprio dovesse andare via da Torino, Buffon sce­glierebbe la Roma, sfiorata un paio di volte in passato, dove ritroverebbe due vecchi amici come Totti e De Rossi. Il portiere avrebbe rifiutato un’offerta del Manchester United perchè la destinazio­ne non sarebbe gradita alla famiglia. Di Buffon si è co­minciato a parlare con il fu­turo proprietario della Ro­ma, Thomas DiBenedetto. La nuova società per il prossimo anno cerca un grande portie­re. Gli ostacoli sarebbero i rapporti di mercato con la Juventus (la Roma la scorsa estate le ha soffiato Nicolas Burdisso e Marco Borriello) e l’ingaggio del portiere, che si aggira intorno ai sei milio­ni a stagione. Oggi registria­mo una voce, che potrebbe prendere corpo, pur tenendo presente le difficoltà.

AZZURRO – Buffon in 24 ore, ha volato nuova­mente su Juve e Italia. A partire da Pran­delli:«E’ lui la pietra su cui ricostruire: è stato senza dubbio il miglior acquisto per l’Italia, la persona giusta per il progetto di questa Nazionale. E ora lo ammetto: dopo aver detto, in un momento di scoramento, che difficilmente ci saremmo qualificati a Euro 2012, sono sorpreso del lavoro e del percorso fatto fin qui. In Slovenia, con una partita accorta, possiamo vincere e qualifi­carci di fatto. Occhio però agli avversari. Ci hanno già sgambettato una volta, in un mo­mento magico».

L’ELOGIO – Dopo un simile attestato di stima, è venuto naturale cercare un raffronto con la situazione Juve. E Del Neri? C’è un pro­blema Del Neri in casa bianconera? Buffon non ha mosso un muscolo, né alzato un so­pracciglio:«Sarei imbarazzato a risponde­re in caso affermativo. Ma non è così. Io non lo conoscevo personalmente. Ho così sco­perto un grandissimo lavoratore, una perso­na seria, che nonostante questa situazione difficile ha saputo mantenere la lucidità e la linearità, dimostrando di saper superare certi momenti. La sua bravura è stata quel­la di non farsi travolgere dalla negatività. In questo Del Neri è stato grande». Valutazio­ni articolate, da dirigente, quelle di Gigi, che però frena subito:«Non mi appassiona recitare que­sto ruolo. Per certe cose ab­biamo il Direttore, Marotta, e Paratici. Loro hanno le idee molto chiare. Tocca a loro occuparsi della Juve».

MAI PIU’ – Piuttosto Buffon ha ribadito un altro concetto: « Non posso parlare di me, del mio futuro. E non voglio, davanti a una situazione tanto delicata, in contrasto con la nostra storia. Siamo nuovamente settimi. Quello che è accaduto un anno fa, non deve ripetersi. Queste otto ultime partite per noi valgono tantissimo». Le ragioni di questo campionato travagliato, Gigi le ha messe ordinatamente in fila:«Noi non dovevamo vincere subito. Invece a un certo punto ab­biamo creduto di essere già grandi, da se­condo posto. Sono invece iniziati gli infor­tuni, poi le sconfitte, il crollo dell’autosti­ma. Il risultato? Non siamo riusciti ad evi­tare di essere trascinati nel vortice, come un anno fa. I problemi della difesa? Direi di carattere psicologico: soprattutto in casa, giocare in un clima pesante non è facile. Però la vittoria di Brescia è stato un segna­le: qualche tempo fa, non avessimo gioca­to da ragazzi seri e uniti, quella partita l’avremmo persa, e non vinta grazie allaprodezzadiAlex».

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