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Calcagno (VicePres. AIC): “Serve un protocollo univoco e chiaro per ripartire. Oggi incontro importante su allenamenti collettivi. Sulla totale sicurezza non arretreremo di un passo”

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Umberto Calcagno, vice-presidente dell’AIC, è intervenuto ai microfoni di Radio CentroSuonoSport 101.5 per parlare della questione relativa alla possibile ripresa del campionato:

Qual è la posizione ufficiale dei calciatori sulla ripresa?
“Ricominciare a tutti i costi è una forzatura, stiamo cercando di percorrere tutte le strade possibili per capire se il nostro sistema possa convivere con la fase epidemiologica. Oggi finalmente siamo tutti insieme, con la FIGC, speriamo che l’incontro di oggi sia risolutivo per affrontare in sicurezza il primo step, quello degli allenamenti collettivi. Il calcio come altri comparti del nostro mondo industriale ha il diritto di capire se è possibile riprendere in totale sicurezza”

Non si parla ancora di ripartenza del campionato ma di allenamenti?
“Esatto, gli allenamenti dei singoli sono ripartiti, la seconda fase sarà quella degli allenamenti collettivi individuata nel 18 maggio e questa fase ha bisogno di regole molto chiare, in termini di sicurezza sul lavoro”

Sul tema del distanziamento sociale?
“E’ inevitabile, essendo il calcio uno sport di contatto, per questo motivo nel nostro mondo servono approfondimenti tecnici più chiari. Non bisogna avere fretta ma dobbiamo anche valutare che oggi i dati sull’epidemia manifestano un certo miglioramento rispetto a 5 settimane fa”

Qual è la vostra posizione in merito alla possibile deroga alla quarantena di 14 giorni in caso di nuovi positivi?
“Non c’è una posizione AIC, ci siamo affidati come tutti quanti alla comunità scientifica e anche noi abbiamo il nostro consulente nella commissione medica FIGC. Auspichiamo che i controlli, i tamponi e i test sierologici possano darci metodologie nuove ed aiutare ad isolare chi risulti eventualmente positivo. Se ci si dovrà allenare e giocare, questo è uno dei nodi irrisolti che va affrontato con chiarezza”

Sul tema degli allenamenti facoltativi e delle lettere di convocazioni non del tutto chiare inviate ad alcuni calciatori?
“Spero che questo non accada. Stiamo lavorando 24 ore su 24 per trovare delle soluzioni, rispetto ad un mondo che ha un riflesso in termini di indotto anche sul mondo del calcio giovanile, di base, della Serie D e C. Dall’altro c’è chi forse gioca sulle convocazioni, sulla discrezionalità e così non può essere. Sono convinto che uscirà un protocollo condiviso con le istituzioni nazionali e scientifiche che ci dia delle certezze. Se poi questa certezza scientifica non ci sarà, alzeremo le mani, ma stiamo lavorando tutti i giorni perchè ciò accada e affinchè i protocolli siano vincolanti. Saremo i più attenti che i luoghi di lavoro siano sicuri al 100%, su questo non arretreremo di un passo”

Le dichiarazioni di Gastaldello?
“Credo sia una legittima richiesta di chiarimenti sui protocolli, noi non andremo avanti se non troveremo norme che tutelino tutti. Sono convinto che le troveremo, anche perchè ho la netta sensazione che dovremo convivere con il virus per molti mesi, non solo per le prossime settimane. Non credo ci siano situazioni di calciatori che possono dire di non voler ripartire, tutti quanti vogliamo regole certe a tutela della salute”

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