Calcio, Amazon studia i diritti tv della serie A

Calcio, Amazon studia i diritti tv della serie A

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MILANO FINANZA (A. MONTANARI) – Il calcio è fermo a causa dello scoppio della pandemia del coronavirus. Ma mentre si stanno valutando misure per il contenimento dei costi strutturali dello sport, c’è un ambito che continua a essere monitorato con attenzione: quello dei diritti televisivi.

Perché nei prossimi mesi deve essere lanciato il bando per la vendita delle immagini della Serie A per il periodo 2021-2024. In tal senso, seppure sia sospeso il torneo attualmente in corso, prima o poi la Lega dovrà lanciare la corsa all’acquisto dei pacchetti (per piattaforma e prodotto) che rappresentano risorse pari al 25-45% dei ricavi delle singole squadre di calcio. Così nel settore televisivo inizia a circolare un’ipotesi in merito a nuovi possibili interessati ai diritti tv.

Il colosso Usa Amazon ha iniziato a studiare il dossier relativo ai diritti della A. Al momento non ci sono stati contatti formali con la Confindustria del pallone, ma di certo, una volta definiti i paletti della gara, il gruppo di Jeff Bezos studierà le carte per capire se replicare quanto fatto nel recente passato in Inghilterra. Amazon Prime Video ha puntato 90 milioni di sterline sul pacchetto F della Premier League per il triennio 2019-2021: 20 match in diretta a stagione. Un progetto pilota, nel campionato più ricco d’Europa, anch’esso sospeso per la pandemia. Un test per capire se poi replicare la presenza in altri mercati. Come quello italiano per l’appunto.

E se davvero si dovesse concretizzare l’opzione Amazon, si tratterebbe di una novità assoluta. Che andrebbe a creare un ostacolo a Dazn, la piattaforma in streaming che ha i diritti per tre partite su 10 della Serie A e punta a farsi avanti col prossimo bando. Ma non va trascurato il fatto che Sky (grazie alla delibera del Tar del Lazio che ha annullato il provvedimento dell’Antitrust sull’acquisto di R2, la parte industriale della ex Mediaset Premium) potrà fare offerte per il satellite, il digitale e il web. Anche se resta in vigore la regola del no single buyer rule introdotta dalla legge Melandri.

Come già successo con l’accordo con Dazn, la pay tv satellitare controllata dal gruppo Usa Comcast potrebbe poi sempre trovare un accordo commerciale con la stessa Amazon (che tra l’altro da due anni ha già definito un accordo anche con Tim per l’offerta Prime Video, intesa replicata poi anche con Vodafone per l’offerta domestica), all’ interno di un patto di non belligeranza a stelle e strisce. Il tutto senza trascurare l’opzione Mediapro: il gruppo spagnolo pronto a garantire 1,3 miliardi per avere le immagini in esclusiva e lanciare il canale tematico.

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