Da alcune settimane la redazione di Corrieregiallorosso.com ha deciso di dedicarsi in maniera approfondita alla vicenda di Campo Testaccio, aprendo un dossier giornalistico che ha l’unico vero intento di accendere la luce dei riflettori su una questione, che per troppo tempo è stata sepolta dietro i rifiuti e le querelle burocratiche. Abbiamo realizzato due interviste, una all’Avv. Alessandro Ciancamerla (consulente legale del Comitato “Riprendiamoci Campo Testaccio”) e una ieri a Emmanuel Mariani (Presidente del Roma Club Testaccio Campo Testaccio), che hanno sottolineato i reali problemi dell’area dello storico impianto giallorosso. Questa mattina abbiamo ricevuto una mail dal Roma Club Testaccio, Comitato Cittadini Campo Testaccio e Associazione Orizzonti Etici, che in merito alle dichiarazioni del Presidente Mariani, si sentono in dovere di specificare quanto fatto finora per cercare di risolvere la vicenda di Campo Testaccio. Senza alcun intento polemico, ma solo per il precipuo dovere di cronaca, pubblichiamo la nota ricevuta, con l’idea di proseguire nell’approfondimento di questa tematica, che sta molto a cuore ai cittadini del Rione Testaccio e più in generale a tutti i tifosi giallorossi:
“Nel marzo dello scorso anno il vero, unico e storico Roma Club Testaccio, ha promosso con il Comitato del Cittadini per Campo Testaccio e l’Associazione Orizzonti Etici, una raccolta popolare di firme – oltre 2.000 quelle raccolte, in solo due mesi – finalizzate a sostenere il recupero del Campo di Testaccio in una ottica veramente popolare, orientata alla riqualificazione urbana e quindi non del solo Campo ma dell’intero Comprensorio che gravita intorno al Campo.
Il progetto è stato presentato, come detto nel marzo 2015, al programma ACEA PER ROMA sotto la denominazione Progetto Campo Testaccio – “Affinché nessuno possa appropriarsi dei campi del Testaccio”. Sono disponibili on line ancora oggi elaborato grafico e centro di costo al link: (https://aceaxroma.aceaspa.it/2015/Report)
Inoltre è stato consegnato al Gabinetto del Sindaco di Roma e protocollato con n° 41259 in data 3/06/2015.
Non abbiamo mai visto altri progetti presentati da chicchessia in tutto questo tempo, se non una rincorsa di entità associative sorte dopo ma sempre in rincorsa.
Per parte nostra ci dispiace che persone che non conosciamo si permettano di raccontare una storia non vera. Affermazioni come quelle lette non meritano neanche una querela: i comportamenti sono evidenti. Certamente non è questo il gruppo di volontari che non ha fatto nulla, come dimostrato.
Quali le linee ispiratrici del progetto popolare?
Semplice: Campo Testaccio a nostro avviso deve essere non solo un momento, seppur importante, di riqualificazione di un sito specifico, utile se non necessario, rivolto ai residenti, ma deve essere parte complementare di quella più ampia ristrutturazione urbanistica già attivata da tempo e che vede ad es. nel Macro, nella Università di Architettura, nei siti archeologici, nei Beni culturali e paesaggistici, nelle attività commerciali, artigianali, di ristorazione qualificata etc., nel trasporto e nella mobilità elettrica, il punto di Partenza/Arrivo di un Percorso sostenibile e replicabile, che includa e coinvolga diverse Municipalità, a carattere sportivo, sociale, turistico/culturale ed economico a servizio dei residenti, dei cittadini romani più in generale e dei turisti. No speculazione, no ai privati, no alla solita modalità di assegnazione delle aree pubbliche, che ha riempito gli uffici di P.le Clodio e che ha portato a dire che “ Roma non ha gli anticorpi”
L’obiettivo dei Promotori a margine è quello di chiedere alla Politica di scegliere i Cittadini come destinatari della loro azione. Sembra una considerazione semplice ma pare un po’ complicata.
Certamente stiamo chiedendo alla Politica che si candida ad amministrare Roma di valutare ciò che 2.000 cittadini hanno già valutato e lo chiederemo a Tutti i candidati senza fingimenti, ipocrisie, ma lealmente come i Cittadini del Rione e di Roma in generale chiedono.”
