Canovi: «La Roma non ha voluto Schick a 4 milioni, ora ne...

Canovi: «La Roma non ha voluto Schick a 4 milioni, ora ne vale almeno 15…»

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L’avvocato Dario Canovi, che aveva in estate il mandato dello Sparta Praga per cedere Patrick Schick, ha concesso una breve interista al quotidiano sportivo in cui ha parlato proprio del bomber ceco. Schick, accostato a più riprese alla Roma a luglio prima di finire alla Sampdoria, ha segnato ai giallorossi proprio nell’ultimo turno di campionato.

Avvocato Canovi, cosa ha pensato domenica al gol di Schick?
«Da una parte ero dispiaciuto, perché aveva fatto gol proprio contro la Roma. Dall’altra ero contento perché questo gol, se mai ci fosse stato bisogno di altre prove, conferma che avevo visto giusto su questo giocatore che non avevo certo scoperto la scorsa estate…».

(…)

Ritorniamo ai giorni di Schick potenziale nuovo giallorosso.
«Avevo il madato dello Sparta per trattare il trasferimento del giocatore in giallorosso, la cifra richiesta era di 4 milioni di euro. Per la Roma costava troppo. Da quello che mi risulta, la Samp ha investito più o meno la stessa cifra, con un pagamento dilazionato in tre anni. Il prezzo era salito per via delle sue prestazioni anche con la Nazionale dopo il bell’Europeo Under 21».

E poi?
«Dopo un po’ di attesa, alla fine Sabatini mi disse che il giocatore non interessava e quindi la trattativa era finita lì. La Sampdoria s’è mossa direttamente con lo Sparta. Peccato, perché il giocatore voleva fortemente la Roma».

(…)

Il valore di Schick si è almeno quadruplicato a metà stagione. Perché le big farebbero bene a puntare su di lui?
«Perché è già un giocatore importante e lo diventerà sempre di più. A me ricorda Ibrahimovic. E’ un giocatore forte fisicamente, ma con dei piedi di qualità, tanto che può giocare anche da numero dieci, a dispetto del metro e ottantasette centimetri d’altezza. E’ uno che sa fare gol ma anche dettare gli assist per gli altri. E poi è un professionista serio, so che alla Samp sono molto contenti. E’ un ragazzo eccezionale, parla già bene l’italiano oltre a inglese e francese. Il futuro è suo».

(fonte – Il Corriere dello Sport)

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