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Caso Diawara, Avv. Di Cintio: “La regola è chiara ma la Roma può cavalcare la tesi della Buona Fede. Longo? Professionista esemplare”

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Cesare Di Cintio, avvocato esperto di diritto sportivo, è intervenuto ai microfoni di ReteSport per analizzare il caso documentale di Diawara, che oggi quasi certamente costerà lo 0-3 a tavolino nel primo match contro il Verona: “Sono situazioni nelle quali non è corretto condannare qualcuno, si tratta di sviste che possono capitare lavorando. Diawara ha compiuto 23 anni al termine della scorsa stagione, verso metà luglio e lo status degli under 23 viene mantenuto fino al termine di quel campionato. La confusione probabilmente è scaturita dall’inizio quasi immediato della nuova stagione. Oggettivamente l’errore formale sussiste ed è evidente, ma il contorno della vicenda può portare il club a provare a sostenere la buona fede, anche perchè la Roma disponeva di 4 slot nella lista degli over 23, dunque non c’è stato un atteggiamento doloso da parte del club. Chiaramente la normativa non ammette repliche e il Verona potrebbe opporre un contro-ricorso per far valere la sanzione prevista”

E’ possibile che il ricorso venga immediatamente rigettato?
“Nessun giudizio è mai perso in partenza, un punto in classifica è un patrimonio che la Roma dovrà cercare di preservare a tutti i costi, nonostante magari siano esigue in questo caso le possibilità di far valere le proprie ragioni. Cavalcare la tesi della buona fede può essere una strategia convincente, se sarà vincente dipenderà dall’esito del ricorso. Aspettiamo il pronunciamento del giudice sportivo”

Le eventuali dimissioni del segretario Longo non sono un’ammissione di colpevolezza?
“Non so se ciò accadrà, ma posso dire che Leo Longo è una persona preparata, competente, credo che l’errore se è stato commesso, vada valutato all’interno delle dinamiche societarie più in generale, dubito sia stato Longo a commetterlo. Comunque non credo che le eventuali dimissioni di Longo non incideranno sul verdetto di un possibile ricorso, non avranno rilevanza processuale”

Indiscrezioni raccontano di due alert ricevuti dalla Roma da parte della Lega, sembra esserci stato un difetto di comunicazione tra le parti?
“La Lega ha un ruolo organizzativo, ma non può entrare nelle dinamiche interne di un club. La Roma potrebbe dettagliare da un punto di vista fattuale la vicenda parlando di questa vicenda, ma non credo possa rilevare sul piano sanzionatorio. Il caso è talmente unico, c’è un precedente col Sassuolo con esito negativo e con una vicenda leggermente diversa, andrà analizzato con attenzione. Difficile immaginare che si ottenga un esimente ponendo un focus sul comportamento della Lega, perchè la normativa prende in esame esclusivamente la responsabilità diretta della società. Penso che la Roma possa provare a spuntarla solo facendo leva sulla buona fede”

Quante probabilità ci sono di poter evitare la sanzione dello 0-3 a Tavolino?
“Difficile fare delle previsioni, il diritto sportivo c’ha insegnato più volte che ciò che appare scontato spesso non lo è, la Roma deve affrontare il ricorso con grande convinzione e determinazione per provare a scalfire l’eventuale provvedimento del giudice sportivo. Non bisogna dimenticare che il Verona farà leva eventualmente sulla violazione di una norma federale”

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