Caso Nainggolan: la Roma ringhia e la Cina stuzzica

Caso Nainggolan: la Roma ringhia e la Cina stuzzica

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La Gazzetta dello Sport (M.Cecchini) – L’assoluzione del tribunale popolare dei tifosi – almeno della maggioranza di quelli che surfano sul web e sulle frequenze radiofoniche locali – forse non basterà. La convocazione di Radja Nainggolan per la partita di domani contro l’Atalanta, è sotto esame, visto che la società non ha affatto gradito la bravata del belga nella notte di Capodanno. Anzi, a sorpresa persino il mercato internazionale intorno al centrocampista potrebbe riaprirsi in caso di offerte vantaggiose (dai 40 milioni in su). Ma andiamo con ordine.

DIFFIDE E PRECEDENTI – Avviso ai naviganti: le accuse di moralismo sulla vicenda sono del tutto fuori luogo.
La vita privata dovrebbe sempre restare tale per non subire giudizi –ameno che non si compiano atti contro la legge– ma se è l’autore stesso a renderla pubblica, allora il discorso cambia, tanto più che (al netto dell’autocompiacimento) per un calciatore bere e fumare troppo a una manciata di ore dall’allenamento non è il massimo della professionalità. Insomma, dopo il duro discorso del d.s. Monchi alla squadra, non meraviglia che la Roma pensi ad una misura esemplare per Nainggolan, anche se Manolas perora: «Si è scusato, abbiamo bisogno di lui». Di sicuro, però, non potrà essere la diffida che pende sul capo del centrocampista la foglia di fico dietro cui nascondersi (dopo la sosta ci sarà l’Inter) perché il giallorosso era diffidato anche prima della partita con la Juve, eppure col Cagliari ha giocato regolarmente, perché–come aveva spiegato saggiamente Di Francesco–«io non ragiono in questi termini». Certo, se oltre alla pesante multa (intorno ai 50.000 euro) passasse la linea della non convocazione, ad essere penalizzato sarebbe innanzitutto proprio l’aspetto tecnico, per giunta con anche De Rossi diffidato. Inutile dire che si fa anche la conta dei precedenti sull’utilizzo del pugno di ferro. Nel 2011-12 Luis Enrique lasciò fuori dalle convocazioni Osvaldo prima della trasferta di Firenze per uno schiaffo dato a Lamela, mentre a Bergamo contro l’Atalanta, spedì in tribuna De Rossi e Kjaer per essere arrivati in ritardo alla riunione tecnica. Morale: principi salvi e partite perse (3-0 e 4-1). Meglio invece andò a Zeman nell’annata successiva, quando mandò in panchina De Rossi e Osvaldo con l’Atalanta: la Roma vinse 2-0.

SONDAGGI CINESI – Ma come si accennava, Nainggolan – felice di vivere a Roma – nonostante il rinnovo di contratto fino al 2021 che lo ha reso il più pagato della squadra con Dzeko (circa 4.5 milioni), rischia di tornare sul mercato, anche perché non è la prima volta che la società, senza fortuna, gli chiede moderazione. Oltre al solito monitoraggio della Premier League, dalla Cina, infatti, si sta muovendo il Guangzhou Evergrande di Cannavaro, pronto a spendere 40 milioni per il 29enne centrocampista, anche se l’offerta non è stata ancora formalizzata. Due considerazioni. La prima: se è vero che Witsel, punto di forza del Belgio, è emigrato anche lui in Cina (nel Tianjin), difficile che Nainggolan accetti, visto che in passato aveva già detto no a Torino (Juve) e Londra (Chelsea) pur di non muoversi da Roma. La seconda: difficilmente 40 milioni convinceranno la Roma, che punta almeno a 50, ma se il giro si mettesse in moto,a gennaio il club avrebbe modo di fare un mercato vero e ne vedremmo delle belle. Sicuro che non ne valga la pena?

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