C’è la Juve, la Roma si rimette a quattro

C’è la Juve, la Roma si rimette a quattro

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AS Roma v Torino FC - Serie ACORRIERE DELLO SPORT – R. BOCCARDELLI – Premessa: per uscire vivi dalla sfida con la Juve di sabato sera, al di là di schemi e moduli serviranno anche e soprattutto massima attenzione, orgoglio, agonismo. Inteso quest’ultimo nel senso migliore della parola. Insomma una sana caccia al pallone e alla porta bianconera, non certo nervosismi e isterismi, che denotano spesso mancanza di personalità e conducono inevitabilmente ai cartellini gialli e rossi, che non tifano Roma e fanno disastri.

POSSIBILITA’ – (…) L’organico a disposizione dà al tecnico toscano ampie possibilità di variare il tema. Naturalmente partendo dall’assetto difensivo. A tre o a quattro? L’esperimento di Marassi (sconfitta con la Samp) ha dato risultati poco intellegibili, al di là della sconfitta rimediata. Perchè prima del gol di Estigarribia, Stekelenburg era stato inoperoso e gli altri due gol blucerchiati sono arrivati da calcio piazzato. L’assenza di Castan, però, sembra indirizzare Andreazzoli proprio verso quel 4-2-3-1 caro al suo ex compagno di cordata Luciano Spalletti. (…)
EQUILIBRIO – E’ la parola chiave, in assenza della quale probabilmente non basterebbe neanche gettare il cuore oltre l’ostacolo contro una formazione ben organizzata (al di la degli interpreti) come quella bianconera. Andreazzoli dovrà fare una scelta iniziale importante, forse decisiva, considerando anche che i bianconeri avranno nelle gambe (magari non tutti) la partita col Celtic: aggredire subito la difesa a tre della Juve (con tutta la squadra e non con un solo reparto), o stare più bassi e aspettare (…).
SCELTE – Una difesa a quattro, bloccata in almeno uno dei due esterni (diciamo Piris) e la linea dei tre alle spalle della punta che si abbassa a formare un 4-5-1 abbottonatissimo in fase difensiva. De Rossi e Bradley centrali dovrebbero assicurare una buona copertura. Florenzi a sinistra può spremersi in un doppio-triplo ruolo, aiutando il terzino (Balzaretti o Torosidis?), la fase d’impostazione e inserendosi sulle idee di Totti. Dall’altra parte con Piris guardingo, Lamela può dedicarsi a temi più offensivi adeguatamente coperto anche da Bradley. A Pjanic il compito di legare centrocampo e attacco, con libertà di andare fino in fondo sugli spazi lasciati da Totti (…).

Qualora invece Andreazzoli dovesse scegliere ancora la difesa a tre (noi non vediamo De Rossi centrale difensivo) ecco la possibilità di schierare anche Romagnoli, con un centrocampo fittissimo in cui si mescolano qualità e quantità, e Totti-Lamela in avanti.

QUESTIONE OSVALDO – Lo abbiamo lasciato fuori dai tre schemi perchè forse l’italo-argentino osserverà una giornata di stop dopo la fesseria di Marassi, quando ha tolto a Totti il pallone del rigore, per poi sbagliarlo banalmente. Ma non è detto. Anche questa sarà una scelta importante e delicata di Andreazzoli, magari con l’approvazione della società.

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