CGR EDITORIAL Adem e Radja seducono la Dea, ma Rudi aspetta la...

CGR EDITORIAL Adem e Radja seducono la Dea, ma Rudi aspetta la vera Roma

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LJAIJC-NAINGGOLAN GIOIA GOLA cura di Francesco Oddo Casano.

“Ci aspettano 7 finali” aveva detto Rudi Garcia alla vigilia, e i suoi ragazzi, con grande sofferenza certo, ma anche con grande tenacia, hanno portato a casa la prima, con una vittoria in un campo difficilissimo come quello di Bergamo.

La sosta storicamente non fa molto bene alla Roma, come minimo ti porta via qualche calciatore per infortunio (in questo caso è stato il turno di Yanga Mbiwa, oltre alla delicata notizia di Castan) e se va male ti blocca anche sul campo, invece la compagine giallorossa quest’anno dopo le soste ha fatto sempre bottino pieno: ad Empoli 1-0 grazie all’autorete di Sepe propiziata dal fendente di Nainggolan; contro il Chievo all’Olimpico 3-0 nella prima mezz’ora con il più classico dei Totti show e ieri allo stadio Atleti Azzurri d’Italia dove pronti via tutti i tifosi giallorossi hanno rivissuto gli spettri di Napoli e non solo.

Perchè al 55′ secondo di gara Raimondi, non Cristiano Ronaldo, supera con un tunnel Cole all’altezza della linea di fondo, servendo a Maxi Moralez (calciatore impresentabile fino alla 12° giornata) la palla dell’1-0 bergamasco.

Esplodono i tifosi della Dea, Garcia con uno sguardo simile a quello di Napoli, di Monaco e delle ultime gare nelle quali la Roma aveva smarrito se stessa, accompagna l’incipit di gara da film dell’orrore dei suoi.

La Roma sbanda, ma resta in piedi anche se rischia di capitolare sulla clamorosa traversa colta da Baselli, propiziata dalla scellerata uscita di Morgan De Sanctis.

Da qui in poi è monologo Roma, con una trentina di minuti del primo tempo nel corso dei quali Adem Ljajic, Miralem Pjanic e Radja Nainggolan prendono in mano la squadra ribaltando avversario e risultato. Un uno-due micidiale generato dalla classe e dalla buona vena dell’attaccante serbo, che segna il gol del pareggio con un destro meraviglioso a giro (nello stesso angolo dove Pjanic poco prima aveva sfiorato la rete del pari) e poi serve a Nainggolan, autore di un’altra prova gladiatoria, il pallone per il definitivo 2-1.

M_AL0042La Roma finisce in crescendo e in fiducia la prima frazione di gioco, ma nella ripresa non riesce più a ripartire. Gli attaccanti esterni, sfiancati dalla doppia fase, calano alla distanza, Destro fa fatica a tenere alta la squadra – aspetto che sembra non essere nelle sue principali caratteristiche – l’Atalanta lotta, ci crede, ma di fatto l’unica vera palla gol gliela offre sul piatto d’argento De Rossi, che in un eccesso di confidenza col pallone, prova un folle “sombrero” davanti alla porta di De Sanctis, scivola e lascia a Moralez un dolce cioccolatino da spingere in rete, per fortuna però, l’argentino sbaglia clamorosamente.

Il triplice fischio di Massa è una liberazione per tutti, dai giocatori, all’allenatore che al di là dei tre punti d’oro per come sono arrivati, festeggia la vittoria del carattere, della grinta, del temperamento, ma dovrà anche riflettere molto su alcune prestazioni: a sinistra ormai è chiaro che un terzino dovrà essere acquistato nel mercato di riparazione, perchè di due, Cole e Holebas, non riescono a farne uno. Troppo fragili in fase difensiva, troppo evanescenti in fase offensiva. L’altro gravoso problema da analizzare è quello dei guai fisici: con il risentimento muscolare di Torosidis, sale a 15 il numero di infortuni di questo genere, un gravoso record che, alla lunga, sta condizionando il rendimento e soprattutto le prestazioni della Roma.

Di fatto Garcia non ha mai avuto a disposizione la difesa titolare, quella che sulla carta aveva immaginato e disegnato insieme a Sabatini nel corso del mercato estivo : Maicon-Manolas-Castan-Cole.

La notizia positiva sembra arrivare dal terzino brasiliano che probabilmente partirà con la squadra per Mosca, ma a questo punto bisogna evitare pericolose ricadute che lascerebbero la fascia sguarnita – al di là dell’esordio di Michele Somma promettente prospetto del settore giovanile giallorosso e aggregato stabilmente alla prima squadra dal ritiro estivo, ma adattato al ruolo di terzino, perchè centrale di origine.

M_AL7736Davanti Iturbe si impegna molto ma per l’ennesima volta è apparso in difficoltà sul piano tattico, frenato forse dal fatto di esser esploso in una squadra come l’Hellas che attaccava la profondità nelle ripartenze, mentre nella Roma è costretto spesso a giocare palla spalle alla porta, affrontando nel 99% dei casi, squadre chiuse nella propria tre quarti.

L’intermittenza di Pjanic e di De Rossi sono probabilmente mali minori, risolvibili con il ritorno al 100% di Keita e Strootman che permetteranno un turn over intelligente.

Nonostante tutte queste annotazioni, nonostante il momento difficile sul piano della rosa, la vera grande notizia risiede nel fatto che la differenza tra Roma e Juve resta in quel maledetto scontro diretto deciso dalla “tripletta” di Rocchi, perchè senza quei tre punti, il cammino delle due squadre sarebbe perfettamente uguale.

I bianconeri in questo momento impressionano per l’impatto fisico che dimostrano in ogni gara, ma statisticamente le squadre di Allegri nel periodo autunnale volano e come accadde al Milan, anche la Juve, che piano piano sta acquisendo i suoi dettami tattici, in questo momento sembra stare meglio sul piano della condizione rispetto ai giallorossi, che hanno però sempre l’attenuante di una rosa falcidiata da infortuni gravi: ieri sera mancavano per motivi diversi Castan, Maicon, Strootman, Keita, Gervinho, Totti e Florenzi. Nonostante questo la Roma è lì a soli 3 punti e tutto lascia pensare che il meglio per i giallorossi debba ancora venire.

 

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