Colantuono: “Progetto-Roma ha bisogno di tempo. Osvaldo grande acquisto”

Colantuono: “Progetto-Roma ha bisogno di tempo. Osvaldo grande acquisto”

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L’allenatore dell’Atalanta, Stefano Colantuono, ha parlato a Rete Sport della prossima gara contro la Roma e degli obiettivi dei bergamaschi. “Totti è ad un punto della carriera che è talmente esperto e saggio che lo puoi mettere dove vuoi. Totti sa bene dove agire, con Spalletti giocava più avanzato ma poi tornava indietro nel cuore del gioco. Ora parte da posizione più arretrata, ma Totti dove lo metti lui gioca e segna, ricordo che a Parma ha sfiorato il gol con due conclusioni da fuori. La Roma è un progetto che necessità di tempo, c’è stato un cambio di giocatori giovani e ci vuole pazienza prima di vedere il gioco di Luis Enrique che fa bene a credere nelle sue idee, i risultati possono arrivare solo con il tempo. La Roma è una squadra che per caratteristiche tende a farti abbassare; noi abbiamo sempre iniziato con un 4-4-1-1. Ora valuterò la formazione migliore: Gabbiadini è un giocatore più potente, Moralez ha più agilità, ci sono più soluzioni”.

Colantuono è stato il primo tecnico in Italia di Osvaldo: “Osvaldo è un gran bell’acquisto. Lo allenai a Bergamo il nostro primo anno e si vedeva che aveva delle doti. All’inizio si allenava solamente, per un problema di transfert, e si vedeva che aveva tanta voglia e appena è stato a disposizione nel finale di campionato è anche andato in gol”. Per l’allenatore romano, Beragamo è stata una doppia sfida: “Io ero già a stato a Bergamo nel 2005, vincemmo un campionato di B con il record di punti. L’anno dopo in Serie A facemmo nuovamente il record di punti. Poi andai via con motivazioni diverse da quelle che sono state raccontate. Al mio ritorno a Bergamo ho dovuto azzittire le voci del traditore, per via della mia partenza dopo quei due campionati, ma credo di aver riconquistato una tifoseria generosissima. Qui mi trovo bene, ho espresso un buon calcio, e non ripeterò più l’errore di andare via perchè qui c’è tutto per lavorare bene. Se mi propongono di rimanere a vita a Bergamo, io rimango”.

La penalizzazione di -6 è pesata come un macigno sull’avvio di campionato dei bergamaschi, ma i dieci punti realizzati in 4 gare è stata la risposta del campo: “Abbiamo passato un’estate difficile, dai festeggiamenti per la promozione alla paura della penalizzazione. Chi dice che è stato un vantaggio partire sotto-zero dice una battuta, avremmo tutti voluto partire da zero. I meriti vanno divisi tra tutti noi. Io ho martellato i giocatori per essere ancora più pronti dal punto di vista emotivo. Partendo da -6 molti avranno pensato che l’Atalanta era già morta prima di partire, ma noi abbiamo lavorato molto sotto l’aspetto mentale. Come tutte le squadre che devono salvarsi, se parti male diventa tutto difficile. Il nostro campionato riguarda la parte destra della classifica, abbiamo recuperato dalla penalizzazione, ma dobbiamo continuare a lavorare e a giocare così. I giocatori che abbiamo comprato sono tutti ottimi giocatori con la voglia di rilanciarsi: Denis e Cigarini sono arrivati con tantissme motiviazioni, e Maxi Moralez è stata una grande intuizione di Marino”. Colantuno conclude ricordando l’importanza di Doni per l’Atalanta, ora fuori per la squalifica: “Doni si allena con noi, resta per i tifosi dell’Atalanta un beniamino. Lui è stato tirato dentro questa faccenda delle scommesse, è stato facile prendersela con lui, un simbolo. Bisognerà fare chiarezza sulla vicenda, perchè per noi oltre al danno della penalizzazione c’è un danno tecnico. Doni per noi è importantissimo, sta meglio ora che l’anno scorso”.

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