Mattina all’Università per la delegazione giallorossa. Luciano Spalletti e Mauro Baldissoni sono presenti al primo ateneo della capitale per assistere alla conferenza “La legalità rompe le barriere – Lo stadio Olimpico tra presente e futuro”. Partecipano all’evento anche il Questore di Roma Nicolò D’Angelo e l’ex prefetto Gabrielli, oltre a Lotito (riempito di fischi dagli studenti presenti) e Simone Inzaghi.
Luciano Spalletti ha risposto ad alcune domande sulla conferenza e su Totti: “A me è successo che quello che succede al di fuori dello stadio mi creasse dei problemi. La regola solitamente è che il cellulare non può essere usato all’interno degli spogliatoi. Una volta è successo che un giocatore desse il cellulare a un massaggiatore o un team manager perché altrimenti non avrebbe giocato tranquillo senza vedere la moglie e il figlio seduti al loro posto. I giocatori hanno questa tensione e timore addosso se non sanno che stanno bene i loro familiari. Io per farli giocare tranquilli gli faccio tenere il cellulare fino all’ultimo, li lascio parlare con il team manager: per me è fondamentale. Le barriere? Bisogna trovare soluzioni diverse. I controlli li capisco ma capisco anche che gli stadi sono vuoi e bisogna riempirli. C’è solo un momento in cui le barriere sono utili: per gli avversari, quando tira una punizione Francesco Totti.
Se Francesco resterà? E’ una domanda da fare a Baldissoni, sapevo dove si sarebbe andati a parare facendo l’allenatore della Roma e risponderò sempre alla stessa maniera: io sono felice se è felice Francesco Totti. Se vuole il contratto io sarò al suo fianco e gli darò una mano“.
