IL MESSAGGERO – Bianco e nero. Antonio Conte veste i colori della Juventus per vincere lo Scudetto, la Panchina d’Oro 2013 e li utilizza anche per dipingere l’ultima partita di Francesco Totti. Bianco e nero, bene e male. «Sabato ha segnato una rete straordinaria, ha fatto una cosa bellissima e devo fargli i miei complimenti ma ha fatto anche una cosa brutta, della quale so che è il primo a dispiacersi». Il riferimento è alla tacchettata del capitano sul ginocchio di Andrea Pirlo («Sono cose che succedono», ha detto ieri il centrocampista). Cartellino giallo, ma niente proteste, niente scene da saloon in campo. Il perché, è presto spiegato: Totti si è subito scusato con il collega, con l’amico. L’ha fatto a caldo, l’ha fatto dopo la sfida anche a freddo. Il labiale sul campo è chiaro ed eloquente, quando dialoga con Arturo Vidal. «Non l’ho fatto apposta…», ripeteva. Nessuna intenzionalità, solo la pericolosità dell’intervento punita col giallo da Rocchi.
L’ACCUSA Eppure Conte rincara la dose. «Mi auguro che Francesco vada a rivedersi le immagini di quel gesto brutto, perché con quel collega ha giocato tanto tempo».
