Dalle scommesse fino alla droga: i guai di Sartor non finiscono mai

Dalle scommesse fino alla droga: i guai di Sartor non finiscono mai

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Più che maledetta, la sua è una vita spericolata. L’esistenza di Luigi Sartor, fino all’altro giorno, è stata così: esagerata, fuori dalle righe (e dalle regole). Poi sono entrati in azione gli agenti della Guardia di Finanza e hanno scoperto che un casolare sull’Appennino parmense di proprietà dell’ex calciatore era adibito alla coltivazione di marijuana: 106 piantine, per la precisione.

Come scrive la Gazzetta dello Sport, arresto, interrogatorio durante il quale Sartor ha fatto scena muta e concessione dei domiciliari. Ora non resta che rincorrere i propri guai e, magari, affrontandoli avendo la forza di reggere il proprio sguardo davanti allo specchio. Gli occhi infossati, le guance scavate, due questurini che lo tengono per le braccia e lo invitano a salire su una Volante: è questo ciò che rimane di un ragazzo che, all’inizio degli anni Novanta venne acquistato dalla Juventus per la cifra record di un miliardo di lire e indossò pure le maglie dell’Inter di Ronaldo il Fenomeno, e della Roma, quando il capitano si chiamava Francesco Totti.

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