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De Rossi: “Pjanic non era una bandiera ma per la Roma è una grave perdita. Nainggolan? Mi auguro resti”

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Daniele De Rossi, protagonista del successo dell’Italia sul Belgio per 2-0, ha rilasciato alcune dichiarazioni anche in merito al mercato giallorosso, alla partenza di Pjanic e alle voci su Nainggolan. Queste le parole del vicecapitano romaniste raccolte dalla Rai:

Pjanic? Spero che non vinca il campionato, gli posso augurare le fortune calcistiche ma a livello umano è una grande perdita e una grande mancanza. Pjanic non è una bandiera, le bandiere sono altre. E’ inutile cercare bandiere dove non ce ne sono. Se Pjanic fosse stato una bandiera sarebbe rimasto ancora a Lione, se Nainggolan era una bandiera stava a Cagliari. Le bandiere sono poche, i tifosi dovrebbero coccolarle sempre quando è giusto coccolarle perché sono rare. Batistuta ad esempio sarebbe rimasto nel 2000 a Firenze, il calcio è così. Avvelenarsi con Pjanic non è giusto ma poi i tifosi fanno quello che gli pare, ma credo che la Roma sia il bene supremo e sopravviveremo anche alla cessione di Pjanic“.

Ti aspettavi che dalla società lo lasciassero andare via così facilmente? Non posso parlare della società perché non so niente, so quello che leggo sui giornali, ovvero che c’era una clausola, quindi non credo che ci sia stata grande responsabilità loro. Mi aspettavo che Pjanic andasse via perché lo leggevo sui giornali perché quando lo leggi tutti i giorni sui giornali qualcosa di vero c’è. Lui è un giocatore che ha mercato, un giocatore forte, una perdita incredibile. Uno dei giocatori più geniali con cui io abbia mai giocato“.

Nainggolan? Non voglio fare il mercato della Roma né fare le pulci a Radja, però dopo una perdita così importante come quella di Pjanic credo che dovrebbe succedere qualcosa di clamoroso per fare andare via anche Nainggolan. Credo e lo spero più che altro, ma non fatemi fare il mercato della Roma perché io sto qua, sto pensando all’Europeo e non sto neanche chiedendo tanto“.

Il mercato a centrocampo? La Roma farà quello che deve fare. Pjanic l’ha comprato questa società, Nainggolan, Perotti e Strootman idem. Quindi è evidente che i giocatori forti sono capaci di trovarli. Purtroppo per quella che è la nostra dimensione è un po’ più difficile trattenerli anche quando ci sono offerte grosse. Sinceramente non so quello che succederà, non me ne sto occupando“.

Il calcio è così, significa anche lasciare degli amici e degli affetti, lasciare un posto dove stai bene. A Roma si sta bene, però tante altre volte se ne sono andati dei giocatori che hanno fatto i furbi, hanno detto una cosa e ne hanno fatta un’altra. Lui è un ragazzo abbastanza cristallino. La società? Io non so come la società ha gestito la trattativa. Il fatto che un calciatore sia andato a giocare in una squadra che attualmente è più forte… non potete cercate la bandiera in uno che viene dalla Francia, altrimenti sarebbe rimasto al Lione. Come Batitusta nel 2000, fosse stato una bandiera sarebbe rimasto a Firenze. Il calcio è questo, siamo pochi ad essere così. Non ne nascono tante“.

La società ha letto in diretta la lettera di Pjanic…
Questo è un altro discorso lungo, ma io non posso mettermi a parlare di tutto quello che succede a Roma, perché ne succedono tante di cose.

E’ stata augurata la morte al figlio di Pjanic…
Queste sono follie, però si tratta di social. Nonostante dia fastidio, devi pesarle queste cose. L’insulto al figlio è una cosa schifosa, ma devi pesarli per quelli che sono.

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