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DE SANCTIS: “L’Europa League è un obiettivo. Niente alibi, siamo uniti e compatti”

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Queste le dichiarazioni di Morgan De Sanctis, ai microfoni di Roma Tv:

Quanto è importante la partita di questa sera? Quanto serve vincere?
“Alla Roma serve sempre vincere. Veniamo da un periodo particolarmente negativo, ci aspettiamo di ripartire e di farlo con una buona prestazione e un buon risultato. L’Europa League è un obiettivo importante, la società ci ha puntato sin dall’inizio”.

C’è da sfatare il tabù Olimpico…
“Il momento negativo della squadra è particolarmente lungo, ma abbiamo tutto ciò che serve per uscirne. Siamo uniti e compatti, vogliamo uscirne con lavoro, dedizione, attaccamento alla maglia e ai tifosi che meritano di vivere soddisfazioni importanti”.

Fonseca l’ha spiegato in conferenza stampa: nessun alibi.
“Sì, è fuori dubbio. Non bisogna crearsi alibi e alimentare la cultura che a determinare i momenti negativi sia altro. Ci lasciamo alle spalle la cultura degli alibi e coltiviamo quella della responsabilità”.

Roma criticata per la prestazione contro l’Atalanta, va rivalutata la sconfitta di Bergamo?
“Sarebbe ricercare motivazioni per prendere qualcosa che avremmo dovuto prendere con risultati positivi. A Bergamo dovevamo fare un risultato positivo e non lasciare punti ad una diretta avversaria, ma ci aspettano altre 14 partite in campionato, la stagione è lunga e possiamo riappropriarci degli obiettivi di inizio stagione, possiamo farlo. Siamo noi internamente a dover coinvolgere l’ambiente esterno che non è contento”.


DE SANCTIS A SKY SPORT

Sta mancando autostima ai giocatori?
“E’ evidente che dall’inizio dell’anno stiamo purtroppo avendo dei risultati negativi e continuativi. Non possiamo essere soddisfatti di come si stanno sviluppando le cose. Siamo consapevoli ed uniti. L’allenatore è stato chiarissimo: bisogna abbattere gli alibi ed alimentare la responsabilità. Dobbiamo crederci ed isolarci, lavorare consapevoli che l’Europa League ci concede una nuova opportunità così il campionato ce ne concede altre 14”.

Quanto è importante il ruolo dei dirigenti per spiegare all’allenatore la cultura del calcio italiano?
“L’allenatore è veramente intelligente e preparato. E’ facilissimo entrare in sintonia con lui, anche per i giocatori. Siamo uniti anche nella sofferenza di un momento che non rende merito e soddisfazione ai tifosi ed al valore della rosa. Abbattere gli alibi è necessario, siamo noi all’interno a dover trascinare l’ambiente esterno, non il contrario. L’ho vissuta da giocatore, qui c’è tutto quello che appartiene ad una grande squadra. Bisogna approfittare e meritarsela, tutti noi. Siamo tutti in discussione, ma abbiamo la possibilità di appropriarci di questa squadra”.

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