DI FRA: “Nelle difficoltà usciamo dalla partita, non deve accadere. Serve cattiveria....

DI FRA: “Nelle difficoltà usciamo dalla partita, non deve accadere. Serve cattiveria. Oggi provino decisivo per Kolarov e De Rossi”

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Queste le dichiarazioni di Eusebio Di Francesco in conferenza stampa alla vigilia di Roma-CSKA Mosca, terzo turno di Champions League:

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Come si sta preparando la squadra per questa partita? Con la SPAL non le era piaciuta la preparazione, può essere più esplicito?
Più esplicito no, sono cose interne e riservate. Le partite non si preparano nelle ultime due ore, certe situazioni magari non mi erano piaciute anche se l’approccio iniziale alla gara per me è stato ottimo dal punto di vista della voglia e del fare la partita, poi magari siamo mancati dal punto di vista dell’ultimo passaggio nell’andarlo a chiudere. Poi alla lunga abbiamo perso un po’ il filo logico della preparazione della gara. Ieri si sono allenati principalmente quelli che non hanno giocato, adesso serve ricostruire determinate cose più che lavorare fisicamente su una partita che bisogna prepararla dopo 24 ore.

Come si spiega tutti gli alti e bassi di inizio stagione?
Questa è la cosa che mi tormenta più di tutte, il fatto di ritrovare un assetto e una situazione di positività del sistema di gioco e in quello che stiamo facendo. Ti ritrovi con un secondo tempo deludente per la reazione, spesso usciamo troppo facilmente dalla partita nella difficoltà. Dobbiamo maturare e avere forza di dare continuità in quello che facciamo anche nei momenti di difficoltà e non perdere il filo conduttore che poi ci permette di riprendere le partite o di andarle a vincere. Contro la Spal avevamo le potenzialità, abbiamo dimostrato di essere superiori per gran parte del primo tempo. In quei casi bisogna approfittarne. Alla prima situazione di difficoltà siamo andati sotto e non siamo riusciti a riprenderla.

Quali sono le condizioni di Kolarov, De Rossi e Schick? 
Penso di poterli recuperare tutti e tre, anche se il responso definitivo, specialmente per De Rossi e Kolarov, ce lo avrò oggi dopo la rifinitura, se tutto sarà a posto saranno tutti e due della partita. Schick ha avuto un piccolo problema di infiammazione muscolare, ieri si è allenato con la squadra e con un po’ di fastidio ancora, ma penso che sarà a disposizione.

Qual è l’atmosfera all’interno dello spogliatoio? Come sta Dzeko anche dal punto di vista dell’umore?
Dell’umore non possiamo essere felici dopo una sconfitta in casa con la Spal. E’ una risposta troppo facile in questo senso. Abbiamo la grande fortuna di poter giocare domani una partita importantissima e cercare di ritornare a vincere, possiamo fare subito qualcosa di importante perché è fondamentale. Non c’è tempo per le chiacchiere, dobbiamo ritrovare noi stessi e mettere in campo la cattiveria e la determinazione dimostrata nell’ultimo periodo, tranne nell’ultima gara. Edin Dzeko deve essere uno dei nostri protagonisti, dobbiamo essere bravi a trascinare il pubblico di cui avremo un grandissimo bisogno domani, al di là se saranno 30,35,40,50 questa squadra ha bisogno del sostegno e dell’affetto del pubblico. Poi è normale che dobbiamo essere bravi noi a trascinarli con la prestazione e gli atteggiamenti giusti.

Il 4-2-3-1 è il modulo ideale per questo momento o per tutta la stagione?
Ne può dare un altro visto che vi piace parlare di numeri? Qualcuno l’altro giorno ha detto che ho cambiato 3-4 sistemi di gioco, 8 durante la partita… L’ho fatto principalmente per smuovere qualcosa. Quando si gioca a calcio nel 4-2-3-1 o nel 4-3-3, se voi guardate la partita ieri dell’Inter, è un sistema di gioco dinamico e di movimento, si creano sempre dei triangoli che siano difensivi o offensivi. In questo momento ritengo più opportuno continuare con questo sistema di gioco per cercare di sfruttare al meglio le caratteristiche di alcuni giocatori che hanno del carisma o della personalità in più per affrontare determinate gare. Continueremo con questo sistema di gioco al di là degli interpreti. Dietro la punta puoi mettere anche un attaccante o un esterno offensivo, non cambia totalmente il modo di giocare ma le caratteristiche del calciatore che tu metti dietro all’attaccante. Se metto un attaccante dietro non passo al 4-2-4, quello succederebbe se mettessi un attaccante con le caratteristiche di Dzeko accanto a Edin, rimane sempre 4-2-3-1 se volete parlare di sistema di gioco. Sugli esterni rimangono sempre due giocatori che nel 4-2-3-1 facevano i tre.

La Roma ha rimontato poco sotto la sua gestione… 
E’ un dato che fa riflettere e pensare, non è solo una casualità. Dobbiamo lavorare e migliorare, in primis l’allenatore. Non è che si parte col presupposto di andare sotto, mi dà noia questa cosa, dobbiamo migliorarla. Serve la capacità di non perdere il filo conduttore anche quando si va sotto.

C’è carenza di personalità? 
Le analisi sono tante, bisogna cercare di far crescere la squadra, sia in personalità che leadership. Quando si parla di fase difensiva non è che difendono 4 giocatori, si difende in 11. Delle carenze abbiamo dimostrato di averle, cercheremo di tirarle fuori il più possibile. Oggi abbiamo riperso i giocatori. A noi manca l’equilibrio, anche alla mia squadra. Abbiamo preso dei gol in più che pesano.

I giovani vanno inseriti gradualmente, forse con la Spal ce n’erano troppi. Forse avrebbero bisogno di più tempo? 
Sono tutte osservazioni che vengono dopo le sconfitte. Quando Kolarov va male si dice ‘perché non fai giocare Luca Pellegrini’, poi si dice di Coric e Kluivert. Ci sono anche situazioni dovute agli infortuni, se ho fuori Schick e Perotti… In panchina c’era un giovane della Primavera come Cangiano. Coric entra sul 2-0, siamo sotto di due gol e devi rimediare, devi dare qualità alla squadra, ho cercato di sostituire quelli più stanchi. Kluivert entra perché è un attaccante, a Torino era un fenomeno sabato no. Questa è la mia squadra, questa è la Roma, non è che sono tutte meteore se si perde una partita. Noi dobbiamo essere forti a farsi scivolare addosso tutte queste situazioni e mettere in campo un qualcosa in più. Per me le carte d’identità lasciano il tempo che trovano fino a quando ci sono degli atteggiamenti. Noi dobbiamo certi atteggiamenti alla gente.

Un suo giudizio sul CSKA Mosca?
Rispetto al Viktoria Plzen ha più talento, forse meno fisicità. Sono molto bravi i due trequartisti, Dzagoev e Vlasic, anche l’attaccante Chalov è forte. Hanno tanta qualità.

Il CSKA subisce tanti gol su palla inattiva, si può sfruttare questa cosa?
Quando si affronta una squadra si cerca di sfruttare gli aspetti negativi degli avversari. Abbiamo una struttura ottima sui calci piazzati. Hanno anche fatto un 4-2-3-1, hanno alternato questo modulo al 3-5-2. Lavoriamo tanto sulle caratteristiche individuali dei calciatori. Non hanno un’aggressione alta, ma difendono con tanti, sono bravi a ripartire velocemente centralmente.

Lei ha ribadito l’importanza degli atteggiamenti, come mai si nota un passo indietro in questo senso?
Non è che tutta la squadra lavora con me tanto tempo, prendiamo i tre 1999 andati in nazionale: Zaniolo, Kluivert e Pellegrini. Hanno preparato la partita in due giorni. La partita si prepara molto prima, non in due giorni. Ci sono dei passaggi a vuoto perché il giovane passa da prestazioni meno buone per diventare un buon giocatore. Chi non regge questo atteggiamento alla lunga è out, parlo di tutti. Do a tutti una possibilità, ma come la do la posso anche togliere. E’ difficile andare a riprendere Fazio negli atteggiamenti, lo posso riprendere su una diagonale o sulla palla regalata ad Immobile, ma vi assicuro che a lui non insegno niente sul preparare una partita. Dal punto di vista mentale non gli dico nulla, i giovani dovrebbero essere più bravi a prendere questo esempio. A lui sull’atteggiamento non posso dirgli niente.

El Shaarawy come lo ha visto in questi giorni? 
C’è sempre un ballottaggio con Kluivert, anche sabato. Stephan non ha avuto sempre grande continuità, ma nella prima mezz’ora stava facendo un’ottima gara, tranne qualche occasione. E’ un giocatore molto importante per noi, chiedo tanto ai miei esterni nelle due fasi, è sbagliato parlare di un singolo giocatore. In generale Stephan lavora bene per la squadra.

C’è il rischio di pensare più alla Champions con la squadra che trascura il campionato? 
Se siamo all’altezza dobbiamo dimostrarlo sul campo. Sottovalutare gli impegni è una cosa assurda, sennò con la Spal avrebbero riposato molti più giocatori oltre a quelli assenti, era una “Formazione tipo”. Può essere una cosa che può preoccupare all’esterno, ma non deve entrare dentro di noi questa cosa. Siamo alla nona giornata, possiamo ancora arrivare in Champions. Ovviamente non possiamo commettere questi errori, non va sottovalutato nessun impegno. Domani sarà una prova del nove. Vediamo prima come andrà la partita e quella che sarà la prestazione.

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