DI FRANCESCO: “Col Genoa gara importante per ripartire. Sento vicina la squadra....

DI FRANCESCO: “Col Genoa gara importante per ripartire. Sento vicina la squadra. Assenza Pallotta? Il mio riferimento è Monchi…”

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CONFERENZA STAMPA – Queste le parole di Eusebio Di Francesco alla vigilia di Roma-Genoa

Quali sono le condizioni di De Rossi? 
Ieri ha fatto un terzo dell’allenamento, sarà sicuramente convocato al di là delle risposte che mi darà oggi. Io ho il desiderio che lui stia con la squadra e lui ha il desiderio di stare con me. Al di là del suo utilizzo.

Che Genoa si aspetta?
Hanno avuto un’ottima reazione domenica scorsa stando sotto di un uomo e di un gol. Hanno due attaccanti che si integrano benissimo, Piatek e Kouame. Dobbiamo stare molto attenti a questi due.

Le dichiarazioni del post Plzen hanno lasciato scorie?
Al di là che non credo che siano state parole esagerate. Abbiamo valutato gli errori fatti e gli atteggiamenti sbagliati che ci sono stati. Ci siamo confrontati e ci siamo parlati, ho visto dai ragazzi una grande voglia di rivalsa e voglia di dimostrare che non sono quelli dell’ultima gara.

Domani si può tornare alla difesa a tre?
Tutto è possibile, al di là del discorso tecnico-tattico, dobbiamo ritrovare grande spirito di squadra e abnegazione, dobbiamo vincere i duelli individuali. Tutto l’aspetto tecnico-tattico va a morire senza determinate caratteristiche. Abbiamo lavorato sia sulla difesa a tre che quella a quattro nell’ultimo periodo.

Che cosa rappresentano questi 90 minuti? 
Rappresenta il pensiero di vincere una partita importante, che deve essere un nuovo inizio, una ripartenza. Giustamente siamo tutti in discussione, fa parte del nostro lavoro, dal Milan sono in discussione. Bisogna caricarla, ma non troppo.

Perotti in che condizioni è? 
Diego dopo quella partita ha avuto bisogno di due giorni di recupero. Avendo la necessità e poca scelta davanti ho cercato di metterlo in campo. Ma aveva bisogno di più tempo. Negli ultimi giorni si è allenato con maggiore continuità, mi auguro di avere da lui risposte importanti per utilizzarlo a partita in corso.

Sentite la distanza fisica con Pallotta? Sarebbe meglio se fosse qui? 
Questa società è stata strutturata sempre in un certo modo, dirlo adesso che le cose non vanno bene serve a poco. E’ un concetto che andrebbe attuato quando le cose vanno bene. Il mio riferimento in società ce l’ho, è Monchi.

Come sta affrontando lei questo momento a livello personale? In che circostanza farebbe un passo indietro lei? 
Io credo di sentire molto vicini i ragazzi, a volte si vuole dare tanto ma non sempre ci si riesce, come nella vita, si vuole dare quel qualcosa in più che non riesce. Adesso pi che loro a darmi qualcosa devo essere io bravo a dare qualcosina in più a loro, è il mio lavoro ed è giusto che lo debba fare. Io personalmente sono abituato ad affrontare le cose e non scappare, in tutti i sensi, il rispetto della maglia e del lavoro è guardare le cose in faccia, negli occhi, e affrontarle. Per quanto riguarda i tifosi, al di là che non siano soddisfatti, mi aspetto grande sostegno al di là del loro pensiero, abbiamo bisogno dei nostri tifosi, e ho anche ricevuto messaggi da tifosi veri di sostegno e vicinanza per quello che sono e ho rappresentato per questa squadra. Oltre a essere l’allenatore della Roma sono Difra, chiamatemi come vi pare, e sento il dovere di dover dare ancora qualcosa a questa squadra.

Che bilancio si può fare su Schick dopo diverse partite giocate di fila? 
Si parla sempre di Schick, è l’argomento cardine di ogni conferenza. A me interessa prima di tutto la Roma. Ha certe caratteristiche, da lui tutti quanti noi ci aspettiamo molto di più. Non so se possa giocare o meno domani, nessuno ha il posto assicurato. Domani non scendono in campo dei nomi, ma una squadra, che ha sulla maglia il nome AS ROMA.

Che cosa l’ha deluso di più fino a questo momento? Lo scarso attaccamento o il calciomercato? 
Non ho tempo di pensare alle delusioni, devo pensare solo in maniera positiva e concentrarmi sulla gara. Bisogna capire realmente chi si ha davanti. Voi magari estrapolate le mie dichiarazioni quando parlo della squadra. Se prendiamo il secondo gol a Plzen devo analizzare la situazione. In primis sono io, poi nello stesso tempo analizzo l’errore, non per puntare il dito su qualcuno. Non si va per giri di parole, si va diretto all’individuo. Si responsabilizzano i ragazzi e si fanno maturare.

Che cosa manca ai nostri giovani per essere continui? 
Credo che dipenda da un insieme di cose. Dalla cultura che c’è in Italia, dai settori giovanili, dalla stampa. Un giovane fa degli errori durante la propria maturazione. Qua nessuno ha mai detto che i giovani sono responsabili o che i giovani ci hanno fatto pareggiare a Cagliari. Non è giusto responsabilizzare dei ragazzi in un momento come questo, mi avevate chiesto di Riccardi. A Cagliari abbiamo preso gol con una linea difensiva di grande esperienza, non è giusto dare la colpa ai giovani. L’Ajax è vero che fa maturare i giovani, ma poi quando arrivano da noi non è che sono completi. Ogni nazione ha un suo gioco. Stiamo cercando di fare dei passi in avanti.

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