Come di consueto alla vigilia di una match mister Eusebio Di Francesco sarà in conferenza stampa. Il tecnico presenterà nella sala stampa di Trigoria la sfida di domani, quando alle 20.45 la Roma sarà di scena al San Paolo contro il Napoli. Queste le parole dell’allenatore giallorosso:
All’andata brutto primo tempo e ottima ripresa. Si riparte da li?
“Siamo troppo distanti da quella gara, ma l’atteggiamento fu giusto nel secondo tempo. Non cambia la mentalità ma dobbiamo restare in partita per più tempo senza staccare la spina, col Napoli non possiamo permettercelo”.
Nainggolan e Pellegrini come stanno?
“Tutti e due in squadra da ieri, Radja sta smaltendo i postumi della botta ai denti subita col Milan. Pellegrini è a disposizione”.
Due pareggi con il Sassuolo lo scorso anno fanno pensare che domani non sia una mission impossible?
“Cambiano totalmente le squadre ma non la mentalità, l’atteggiamento di squadra fece la differenza. Se mettiamo sulla bilancia il peso delle due squadre lo scorso anno non c’è partita, ma con la Roma no, possiamo fare la partita nonostante la classifica non dica questo”.
Uscendo dal calcio, il significato delle elezioni?
“Chi deve giocare domenica sera non può votare. Non è giusto essere astensionisti, io andrò a votare, bisogna votare per cambiare le cose. Ognuno di noi deve votare, il voto è segreto ma bisogna farlo”.
El Shaarawy come sta? Defrel può giocare?
“Si sono allenati bene entrambi, qualche problemino per Greg negli ultimi due o tre giorni. Potrebbero essere entrambi della gara ma ancora non ho deciso nulla”.
Quanto siete cambiati con Sarri nel corso della carriera? Lei allenerebbe Balotelli?
“Si, è un calciatore col quale parlai al Sassuolo per farlo venire a giocare li, feci una lunga chiacchierata ma poi non se ne fece nulla. E’ un calciatore stimolante, un calciatore con grandissimi mezzi. Sarri ha iniziato prima di me, passando per gioie ed esoneri. Siamo simili tatticamente, ma ha cambiato, adattandosi al meglio e facendo capire le due fasi alla squadra, portando entusiasmo e dando le giuste motivazioni”.
La Roma tra le prime sette ha meno punti negli scontri diretti. Domani ci si può provare?
“Al di la di chi affrontiamo dobbiamo fare risultati, le gare sono sempre meno e possiamo sbagliare quasi niente. Aver fatto pochi punti con quelle davanti è una cosa da migliorare, domani ci dobbiamo provare”.
Il problema è che la Roma non fa quello che chiede o lo fa con qualche sbavatura?
“Sicuramente non diamo continuità ai movimenti, se i calciatori non volessero farlo non lo farebbero dall’inizio. Ci si perde nel corso della gara, dobbiamo migliorare dal punto di vista mentale, non che alla prima difficoltà perdi il filo. I fatti dicono che con troppa facilità usciamo dalla gara alla prima difficoltà, poche volte abbiamo ribaltato il risultato”.
Al di la del modulo, c’è stato un compromesso con la squadra?
“Al di la di quello che posso aver detto alla squadra, non avete capito una cosa. Confondete la disponibilità e l’educazione con l’aspetto caratteriale, la poca personalità o l’incapacità di interagire. Condividere è credere in quello che si fa. Io credo in un determinato tipo di gioco, parlo coi ragazzi e ascolto ma poi decido io. Il rispetto non è segno di debolezza e mi da fastidio che la cosa venga confusa. I calciatori fanno quello che dico io, se vedo che non c’è risposta sarò il primo a salutare”.
De Rossi e Gonalons, chi è il suo regista ideale?
“Nella gestione della palla Daniele ha più esperienza, Maxime gioca più a campo aperto. Sono due calciatori che possono fare il ruolo di regista. Se la squadra si allunga puoi giocare come vuoi, se la squadra si accorcia idem ma si migliora. Nelle partite siamo stati bravi, anche perdendo a restare compatti, ma se ci allunghiamo no. Strootman a San Siro ha interpretato bene quel ruolo, ma si parla troppo del discordo individuale, è la squadra a dover interpretare un sistema di gioco”.
