Di Francesco ritrova la squadra, la Lazio dura poco

Di Francesco ritrova la squadra, la Lazio dura poco

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Di Francesco scaccia i corvi dal cielo di Trigoria. La Roma ha battuto la Lazio e la vittoria vale doppio, perché parliamo di una squadra che una settimana fa provocava il disgusto al suo presidente Pallotta e perché il derby, nella Capitale come altrove, può salvare o rovinare intere stagioni. Secondo successo di fila, i sei punti in tre giorni hanno rimesso a posto la classifica giallorossa, oggi più rispettosa delle aspettative. L’impressione è che a Roma molti sottovalutino le capacità resistenziali di Di Francesco, abruzzese tenace, duro a cedere. Gli hanno smontato il giocattolo con le cessioni di Alisson, Strootman e Nainggolan e hanno preteso che subito ne plasmasse un altro di pari divertimento, ma «DiFra» meritava e merita un supplemento di tempo, per quello che ha dimostrato nell’ultima annata. Come scrive la Gazzetta dello Sport, la Roma ha cominciato male la partita. È stata timida e timorosa, sottomessa alla Lazio, che però ha avuto la grande colpa di non capitalizzare la superiorità territoriale, specie tra il 10’ e il 25’ del primo tempo, quando sembrava che il ruzzolone romanista fosse questione di attimi. Luis Alberto più di tutti ha sciupato quel che non andava sciupato, mentre Milinkovic vagava senza meta e senza costrutto. La Roma ha svoltato per caso, grazie all’infortunio di Pastore, fin lì abbastanza trasparente. L’ex Psg si è fatto male a un polpaccio ed è stato sostituito da Lorenzo Pellegrini, il giovane già azzurro, non l’omonimo Luca, più ragazzo di lui e semi-protagonista contro il Frosinone. «Lo» Pellegrini non è entrato in partita: di più, l’ha fatta sua, se l’è annessa con la sana arroganza che muove i giovani nelle giornate di grazia. Quasi allo scadere, con un colpo di tacco e al culmine di un carambolone di giocatori e di rimpalli provocato da una spizzata di Dzeko, «Lo» Pellegrini ha messo dentro l’1-0, nella stessa rete, sotto la lazialissima curva Nord, in cui Pastore di tacco aveva segnato contro Atalanta e Frosinone. Tre indizi fanno una prova: la porta dei colpi di tacco.

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