DI FRANCESCO: “Ritrovata compattezza, vittoria meritata ma ci complichiamo la vita da...

DI FRANCESCO: “Ritrovata compattezza, vittoria meritata ma ci complichiamo la vita da soli. Under? Ha qualità, andava aspettato”

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Le dichiarazioni di Eusebio Di Francesco al termine di Hellas Verona-Roma ai microfoni di Premium Sport:

 “Abbiamo sofferto anche perché siamo rimasti in dieci ma non abbiamo subito neanche un tiro in porta. Abbiamo creato tanto come ci capita da molto tempo, ma abbiamo subito meno. Abbiamo sempre avuto grande equilibrio ma dobbiamo essere più bravi a concretizzare. Ormai ripeto sempre le stesse cose, ci serve più cattiveria poi ognuno fa le sue considerazioni. Oggi però era importante vincere, non dobbiamo soffrire così fino alla fine ma abbiamo ritrovato compattezza. Gli errori che abbiamo fatto fanno parte dell’idea di gioco, a volte volevamo troppo forzare alcune giocate dentro il campo, invece dovevamo trovare di più gli esterni ma nella gestione della palla abbiamo fatto benissimo, soprattutto nel primo tempo. Il cambio di modulo? Io sono un allenatore che non improvvisa, in settimana abbiamo lavorato con questo sistema di gioco e i ragazzi mi hanno dato le garanzie che volevo. Ma voglio ricordare che con il 4-3-3 questa squadra ha vinto il girone di Champions e ha fatto cose bellissime per quattro mesi anche se avevamo le stesse difficoltà nel chiudere le gare”.

DI FRANCESCO A SKY SPORT:

40 secondi da urlo e 40 minuti del secondo tempo in cui la Roma si è complicata la vita?
“Ero convinto che Under venisse fuori, perchè ha qualità importanti. Bisogna aspettare certi giocatori, rinforzarli mentalmente. Ora mi capisce prima sul piano della lingua, contento per lui e per la squadra, meno contento per il fatto che ci complichiamo troppo la vita, creiamo sempre tanto e non concretizziamo, non è la prima volta”

Il cambio di modulo, con Nainggolan più avanti?
“Abbiamo prodotto anche prima, la sua posizione nuova è importante, si sa muovere tra le linee, avrei voluto che lo facesse anche da mezzala. Non abbiamo vinto per il sistema di gioco, ma per l’atteggiamento, il desiderio è di ridare questa mentalità forte, anche col mercato finito, si è vista compattezza di squadra, la squadra non ha subito tiri in porta pericolosi, come non accadeva da tempo”


DI FRANCESCO a ROMA TV:

Creiamo tanto e alla fine si soffre.
Nel primo tempo dovevamo più bravi a chiudere la gara, poi Lorenzo ha commesso questa ingenuità e abbiamo dovuto difendere in 10. Devo dire che c’è stata molta compattezza. Ricominceremo a fare tanti gol, spero di non dover più parlare del difetto di non concretizziamo.

Forse questo problema mentale della Roma non c’è più.
Abbiamo cambiato modulo anche per spostare Radja vicino a Edin. Ci abbiamo lavorato perché non metto formazioni improvvisate. Avendo due giocatori propositivi e meno tattico questo permetteva agli avversari di essere più bravi, siamo stati meno bravi a difendere, ma ci dobbiamo lavorare.

Anche Under è andato bene.
Se prepari bene con la giusta mentalità si va bene. La squadra ha capito, anche chi è entrato è entrato bene con la testa giusta. Su Under torniamo ai soliti discorsi: due settimane fa non poteva giocare neanche in primavera e ora bravissimo. Ma deve ancora migliorare e dobbiamo essere bravi a far crescere e aspettare i giovani. Non facciamo crescere gli italiani, figuriamoci se aspettiamo gli stranieri.

C’è tutta questa differenza nella posizione di Nainggolan?
Mi viene da ridere, forse nella testa di molti si, abbiamo lavorato sul non appiattirci a centrocampo. Inutile parlare di calcio con chi di calcio sa meno, ma oggi al di là dei numeri l’importante è stato l’atteggiamento.

Cosa è cambiato da Roma-Sampd ad oggi, non credo sia solo questione di Nainggolan più avanti.
Infatti stiamo parlando del nulla, evidentemente in alcune testé questo conta. La squadra ha preparato la gara con grande determinazione e cattiveria, che forse è mancata durante il mercato che ha spostato alcuni equilibri. Risposta importante dal punto di vista caratteriale in 10 contro una squadra che settimana scorsa ha fatto 4 gol alla Fiorentina.

A volte cambiare è anche segno di intelligenza, ma come mai no si riesce a giocare bene per 90 minuti?
A questa squadra oggi diamo l’alibi di aver giocato in 10. Sulla flessibilità dipende dai punti di vista, a me interessa solo che i miei ragazzi si esprimano bene per il bene della Roma, dei ragazzi e di tutti. Poi ci possiamo muovere in tutti i modi, chi capisce di calcio non cambia molto come gioca. È una cosa che ho pensato anche prima della Sampdoria di voler modificare l’assetto tattico per dare maggiore verticalità alla squadra, non dico che modulo volevo usare, non il 4-2-3-1, oggi ho visto qualcosa in più.


DI FRANCESCO IN CONFERENZA STAMPA

Il secondo tempo della Roma si può analizzare soltanto con l’espulsione di Pellegrini?
Credo si leghi molto all’espulsione. Ma perché parlate solo delle cose negative? Parliamo anche degli aspetti positivi, di un primo tempo giocato con ottima intensità, idee, voglia di andare a creare occasioni da gol, purtroppo ne abbiamo fatto solo uno rispetto a tutte le occasioni create. Poi quando siamo rimasti in dieci, anche una squadra come il Verona che magari non ha cercato molto il palleggio, ci ha messo in difficoltà. La grande forza però è stata di avere due occasioni importanti e di non concedere palle gol all’avversario. Una partita a due facce che si lega anche al fatto di essere stati con l’uomo in meno, quello ha fatto la differenza in un momento in cui la squadra non vince da tanto tempo e i fattori psicologici potevano condizionarci. La squadra invece ha continuato a portare pressione e a lavorare abbastanza bene nonostante l’inferiorità.

Quanto vi ha agevolato andare in vantaggio subito? Che giudizio da sul Verona?
Il fatto di essere andati in vantaggio subito lascia il tempo che trova, anche con l’Inter sia all’andata che al ritorno siamo andati 1-0 e poi ci siamo fatti riprendere. Il pericolo era quello di non riuscire a portare a casa un risultato positivo con l’inferiorità numerica. Ma quello che mi è piaciuto di più è stata la capacità di soffrire anche degli attaccanti e di non concedere nulla al Verona. E’ normale che in questi momenti ti schiacci ma la squadra non avrebbe voluto questo, il Verona giocando la palla lunga ci ha costretto a ritirarci un po’ nella nostra metà campo. Credo sia comunque una vittoria meritata, dopo tanto tempo e in questo modo tornare a vincere non è mai facile. Una vittoria che vale doppio. Il Verona l’avevo visto benissimo contro la Fiorentina, oggi che siamo andati subito in vantaggio gli abbiamo creato delle difficoltà, hanno trovato una squadra davanti che ha una forza e un’identità di gioco che non gli ha permesso di ripartire come avrebbe voluto. Siamo stati bravi quando è successo ad arginarli con la linea difensiva.

Pellegrini?
Lorenzo è un ragazzo giovane, ha sbagliato 2-3 palloni e questo l’ha condizionato, non doveva fare quel fallo ingenuo. Non è entrato bene in campo dal punto di vista mentale ma farà tesoro di quest’errore. Dispiace avere 2 squalificati a centrocampo, reparto dove già abbiamo defezioni. Questo non ci aiuta. Detto questo, dal punto di vista dell’atteggiamento la squadra mi è piaciuta, la squadra si è compattata in un momento di difficoltà non concedendo occasioni al Verona.

Dopo la sua espulsione voleva continare a giocare con 3 esterni, senza farli abbassare?
Non volevo questo, sarebbe stata la cosa peggiore. non ci siamo abiutati, abbiamo poco conoscenze e anche se fossimo rimasti in 10 avremmo adottato un 4-2-3, con esterni più stretti. Anche Gerson è entrato bene in partita.

Ha avuto coraggio a puntare su Under.
Sta crescendo ma può fare di più. A volte ci si accontenta, lui deve migliorare. E settimane fa mi veniva detto che era meglio far giocare un Primavera… In Italia abbiamo poca pazienza con i giovani italiani, figuriamoci con gli stranieri. Ha mezzi importanti, passerà da prestazioni buone e meno buone ma passa tutto nel processo di crescita per un giovane, come è successo oggi per Pellegrini e il suo errore.

Con l’emergenza a centrocampo conta di recuperare Gonalons e De Rossi?
Gonalons sicuramente no, per De Rossi una speranza ce l’ho, anche se nulla è certo. Ma non importa, giocheranno altri, mantenendo gli stessi principi. Oggi ho visto molto atteggiamenti positivi.

Ha pensato a schierare Perotti trequartista?
Non lo so, ho dei dubbi, ma è un giocatore più abituato a giocare sulla linea. Vedremo, ne ho altri. Poi magari metterò un Primavera.

La corsa alla Champions?
I  nostri obiettivi sono questi, i tre punti ci sbloccano mentalmente ma l’errore più grande che possiamo fare e guardare all’Inter. Prima quando loro avevano toppato lo abbiamo fatto anche noi. Oggi ci siamo sbloccati e abbiamo avuto la forza, non abbiamo parlato dell’Inter con la squadra, devo guardare prima in casa mia. Ci serve la continuità di risultati, le prestazioni ci sono state. Con la Samp tiravamo in faccia al portiere, parliamo del nulla. Ma negli atteggiamenti vedo qualcosa di cambiato. E il mercato in un certo senso non ci ha aiutato.

Ama parlare della squadra e non dei singoli, ma voglio chiederti di un giocatore che conosci bene, che è Defrel, da quando è venuto può sentire, secondo te, il peso e la responsabilità che ancora non ha trovato il gol o di condizionamento psicologico, che può svanire al primo gol realizzato?
Io credo che l’attaccante viva per il gol, al di là del suo atteggiamento sempre propositivo nei confronti della squadra e in altre situazioni, ha sempre dimostrato più lui di mettersi a disposizione della squadra che il contrario. È un giocatore che ho da tanti anni e pensa prima alla squadra che a se stesso, lo ha dimostrato nell’ultima occasione quando ha fatto l’assist a Strootman, anche se poteva andare benissimo da solo. È un giocatore che ci tornerà moltissimo utile, sta ritrovando la condizione, è da tanto che è stato fuori, e in questo momento è un giocatore che può essere utile già dalla partita di domenica e sa interpretare diversi ruoli, sono molto contento di averlo a disposizione e mi auguro che cominci ad essere apprezzato anche dalla gente. Cosa che ho visto poco, ma dobbiamo essere noi con i nostri atteggiamenti a portare la gente nella positività e non negatività che regna sovrana nella nostra città.

 

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