Di Francesco, serata con i tifosi: “Totti è la Roma, per lui...

Di Francesco, serata con i tifosi: “Totti è la Roma, per lui un ruolo ben definito. Cerchiamo campioni. In campo vogliamo sbagliare poco” (FOTO-VIDEO)

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Penultima sera di ritiro per la Roma e mister Eusebio Di Francesco incontra i tifosi a Madonna di Campiglio.

Prende la parola il tecnico giallorosso:

Un bilancio sulla prima settimana di lavoro.

Soddisfatto della disponibilità di tutti i ragazzi, la rosa al completo la avrò negli USA. Peccato non aver fatto qualche giorno in più, sarebbe stato lavorare in un posto dove sentire il calore dei tifosi.

La metodologia sarà riproposta durante l’anno?

Possono cambiare le esercitazioni ma gli esercizi sono gli stessi. Difesa e centrocampo/attacco non sono divise, ma un collettivo unico: per far sì che si muovano insieme bisogna passare dal facile al difficile, come a scuola.

Pallotta ha incontrato Totti a Roma.

Quello che si son detti non lo so, posso dire che il mio desiderio è quello di avere Francesco all’interno della società con un ruolo ben definito. Mi piace sottolineare che si parla di Roma e di Totti, io ritengo che la Roma sia Totti e che Totti sia la Roma.

Torneranno i nazionali, che tipo di lavoro faranno?

Per me è una bellissima esperienza ma non cambia il mio pensiero, gli allenamenti saranno gli stessi, quasi sempre due al giorno per trasmettere le mie idee e far conoscere i giocatori tra loro. Mi aspetto una crescita costante, non mi piace dare giudizi prematuri, per essere forti bisogna valutare tanti aspetti. Tempo, crescita, saper aspettare. Si vedono le potenzialità, diverse dall’evoluzione di un calciatore. Ci saranno partite in cui faremo bene e altre in cui soffriremo, farà parte dell’avvicinamento al campionato.

Domani l’amichevole con lo Slovacko, poi PSG, Tottenham e Juve, si farà sul serio.

Sono amichevoli che vanno fatte, specie quella di domani, la squadra ceca si allena già da un mese. Sicuramente a livello di ritmo e motivazioni ne avranno di più, noi dobbiamo interpretare al meglio la gara. Per quanto riguarda le altre partite sarà identica, con i nazionali a 3 giorni dal PSG sarà impossibile pensare di avere tutti al top, dovrò far giocare maggiormente chi è più allenato. Darò la possibilità ai Primavera di mostrarmi se hanno la capacità giusta per il campionato e le coppe.

Domani vedremo una squadra per un tempo e mezzo?

È allenante, qualcuno farà qualcosa in più. Ci può essere un infortunio, i ritmi sono diversi, cambia tutto, cambia l’input, la fatica si fa sentire un po’ di più e vedremo chi avrò a disposizione.

Quanto è stato importante aver trovato un ambiente sereno nella precedente esperienza al Sassuolo?

Se uno ha mentalità e competenze, 5 o 10 persone in più non cambiano il modo di interpretare il mio lavoro. La gente dà carica e distrazioni, le porte chiuse ci aiutano ma ogni tanto le apriremo quando ci sarà la possibilità, è giusto che i tifosi stiano vicini ai loro beniamini.

Come costruire il rapporto con lo spogliatoio, tra giovani e grandi giocatori?

Non è la stessa cosa, ma bisogna avere la capacità di farlo capire bene a tutti.

Bastone o carota?

Come a casa, sarà uguale.

Si dice che Di Francesco è vicino a Zeman, ma come nasce questo accostamento?

Ci sono delle finezze che solo i tecnici possono vedere. Non sono zemaniano, ma difranceschiano. Lui ha mandato 10 giocatori in nazionale. E quando perdevamo non perdeva Zeman, perdevamo tutti noi. Apprezzo Zeman perchè all’epoca faceva un calcio diverso dagli altri. Parlo da allenatore. Io non scimmiotto, chi scimmiotta non va da nessuna parte. Zeman aveva le sue idee, che ognuno può apprezzare o meno. Io ho le mie, come lui non piacerò a tutti ma proverò a farle piacere.

Sempre in tema di luoghi comuni, si dice che a Roma va bene solo un allenatore con il pelo sullo stomaco…

Secondo me a Roma va bene solo chi fa vincere. Ma lo capisco, ci sono passato. E’ ovvio che vengo qui con l’obiettivo di poter vincere, mettendoci anche il buon calcio sarebbe l’ideale.

Qualche ricordo dello scudetto?

E’ stato bellissimo, nonostante non sia stato uno dei protagonisti.

Ma i tuoi ex compagni dicono che sei stato comunque fondamentale…

La capacità di saper interagire nello spogliatoio mi ha portato ad essere un allenatore.

Under?

Si dovrà adattare in fretta ma ha talento. Sarà importante che ci metta poco ad imparare la lingua.

Florenzi?

Ha avuto tanta sfortuna, sarà sicuramente un giocatore importante nella mia Roma.

Tennis o bici fuori dal calcio?

Farei volentieri entrambi, il tennis non posso più, per colpa di Zeman (ride, ndr). Sono logorato dal mio lavoro precedente, preferisco la bici.

Chi corre molto resta con le anche doloranti?

Dovevo correre anche per Francesco, giustamente (ride, ndr).

Hai portato il Pescara in B, il Sassuolo in Europa League.

Difficile essere profeta in patria, ma l’esperienza al Sassuolo mi ha dato un’esperienza incredibile. Abbiamo raggiunto obiettivi straordinari, sono orgoglioso di parlarne e sarò sempre riconoscente.

Chi hai sentito quando è arrivata l’offerta della Roma.

Mio figlio Federico, che gioca nel Bologna, ma tifa Roma.

Sarebbe difficile allenare un figlio?

Quasi impossibile, ci sono dinamiche interne da rispettare. Si diceva che Berardi è un mio figlioccio e non lo è…

Obiettivi di quest’estate?

Lavorare, cercando di fare bene. (Di Francesco risponde ad alcuni tifosi, che invocano acquisti di giocatori di spessore, ndr). Cercheremo di comprare un campione, è quello che dobbiamo fare.

 

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