Di Francesco: «Voglio vedere i miei con il sangue agli occhi»

Di Francesco: «Voglio vedere i miei con il sangue agli occhi»

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IL MESSAGGERO (G. LENGUA) – La squadra decimata dagli infortuni, calciatori mentalmente inaffidabili e troppi giovani con poca esperienza costretti a giocare per mancanza di alternative: sono le premesse non incoraggianti rivelate da Eusebio Di Francesco che questa sera affronterà l’Inter in un match che potrebbe determinare il suo futuro. Le accuse dell’allenatore sono quelle di un maestro di calcio che ha la necessità di mettere in evidenza i limiti della squadra per farla migliorare, una strategia, però, che va maneggiata con cura per non incorrere in un ammutinamento generale: «Io non ho l’anello al naso, cerco di trasmettere gli stessi concetti che avevo quando ero calciatore. È come una famiglia: quando i figli non arrivano a fare subito quello che dici ci incazziamo, ma con il tempo capiscono. Ma il tempo nel nostro mondo è sempre poco». E quello di Eusebio è legato al risultato di questa sera, perché se non dovesse centrare la vittoria la sua permanenza a Trigoria sarebbe in forte discussione: «Ho il desiderio di vedere una squadra con il sangue agli occhi e composta da uomini forti. C’è grande delusione tra i tifosi, siamo in debito con loro e dobbiamo ridargli qualcosa».

L’ASPETTO MENTALE – Al centro dei pensieri di Di Francesco c’è l’aspetto psicologico, componente che va rafforzata per non incorrere in errori grossolani come quello di Fazio contro il Real Madrid«In un secondo puoi smarrire l’attenzione e poi cambia la partita. Il suo è stato è un errore di concetto, non solo psicologico. Sto cercando di smuovere qualcosa nei ragazzi in termini d’allenamento e di sostegno. La fase offensiva? Il problema è che prendiamo gol troppo facilmente e non riusciamo a rimontare. Quattro punti dalla Champions non sono tanti, ma possono diventare tantissimi se non cambiamo marcia». La rete mancata da Under contro i blancos potrebbe avergli tolto delle certezze: «Gli ho dato uno schiaffo affettuoso, ha bisogno di sostegno. Schick? Deve avere più determinazione».

GLI INFORTUNI – L’enorme mole di acciacchi ha costretto Di Francesco a confrontarsi con lo staff e la direzione sportiva: «C’è uno studio Uefa che parla di statistiche sugli infortuni tra ottobre e novembre e sono molto alti in tutte le squadre che giocano la Champions e l’Europa League. La nostra sfortuna è di averli avuti tutti nello stesso periodo». Parlando, poi, dello stop di Perotti e quello di martedì di El Shaarawy, spiega: «La scorsa stagione avevo la possibilità di ruotare, quest’anno avendo ragazzi non prontissimi ho dovuto schierare gli stessi giocatori con il rischio di avere più infortuni».

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