Diaconale: “Mi hanno augurato la morte, solo perché mi batto per concludere...

Diaconale: “Mi hanno augurato la morte, solo perché mi batto per concludere il campionato puntando allo scudetto in parte già acquisito sul campo?”

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“Ora ad essere travolto da questa violenta corrente fluviale di livore ero diventato io e non riuscivo a darmene una ragione logica. Solo perché mi ero battuto per sostenere le legittime ragioni della S.S. Lazio di poter concludere regolarmente il campionato puntando ad ottenere un risultato di prestigio già in parte acquisito sul campo?” Arturo Diaconale è tornato a parlare dopo un breve periodo d’assenza a causa di un ricovero in ospedale. Il responsabile della comunicazione biancoceleste su facebook, ha ringraziato tanti personaggi che gli sono stati vicino in questo periodo di difficoltà, ma ha concluso con il consueto riferimento alla necessità di tornare in campo.

“Subito dopo l’operazione in cui mi è stata aperta la calotta cranica per rimuovere il malevolo intruso che vi si era insediato, mi era capitato di riflettere sul fatto che la pandemia non aveva generato i tanto attesi, spesso in maniera forzosa, cambiamenti sulla natura di un Paese che ormai si è tendenzialmente consegnato al cinismo spietato e che è spesso poco solidale. Un’amara considerazione, la mia, a cui mi aveva spinto la lettura di una nota pubblicata sul Corriere della Sera da Stefano Agresti in cui si dava notizia del mio intervento e si esprimeva una severa condanna di coloro che nel commentare la mia vicenda sui social network mi auguravano la morte tra i più atroci patimenti. (…) Le possibilità di chiudere al meglio il campionato, dunque, ci sono tutte. Sfruttiamole a fondo contro tutto e contro tutti i pregiudizi. Facciamoli neri! Che la ruota gira e questa volta può andare nella nostra direzione. Forza Lazio e grazie ancora a tutti”.

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