DiBenedetto è già al lavoro

DiBenedetto è già al lavoro

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IL ROMANISTA (D. GIANNINI) – Senza sosta. Thomas DiBenedetto non si ferma un solo istante. Dopo la fumata bianca di venerdì pomeriggio (notte per l’Italia) è partito in direzione Fort Myers in Florida dove ha una villa, tanto che non ha potuto vedersi buona parte della partita contro il Palermo (meglio, vista la prestazione dei giallorossi). Riposarsi? Neanche per idea. Perché, aldilà dell’aspetto bonario, DiBenedetto viene descritto come uno stakanovista del lavoro, potremmo dire una macchina da guerra degli affari. Uno che controlla ogni piccolo dettaglio pur di far andare le cose nel verso giusto, quello che preferisce. Anche a costo di prestarsi a delle maratone lavorative. Come quella dell’altro giorno. A molti non saranno sfuggiti i suoi occhi rossi nella sala allestita per la conferenza stampa nello studio Bingham al numero 1 di Federal Street. Occhi rossi dovuti ad ore e ore di lavoro. Ma lui, stando sempre a quello che si dice, non è certo uno che si lascia prendere dalla stanchezza. Ed oggi, mentre a Boston si corre la maratona, lui ricomincerà a lavorare. Per la Roma. Perché il “deal” fatto l’altro giorno per i tifosi romanisti è stata la fine di una lunga e snervante attesa, ma per DiBenedetto e i suoi soci è stato solo l’inizio. Perché ora si deve ricominciare a lavorare come e più di prima. Ci sono delle tappe fondamentali da compiere prima che possa diventare ufficialmente presidente della Roma. C’è la richiesta di autorizzazione all’antitrust, il lancio dell’Opa, la convocazione dell’assemblea dei soci per la nomina del nuovo Consiglio d’Amministrazione. I tempi? Difficile essere precisi. Chi è pratico di certe questioni dice di aspettarsi l’approvazione da parte dell’antitrust intorno alla metà maggio, visto che solitamente avviene tra i 30 e i 40 giorni dalla presentazione della documentazione. Tempi probabilmente più lunghi per l’Opa. Perché ci sono da preparare dei prospetti informativi da presentare alla Consob e poi al pubblico. La redazione di questi, solitamente richiede dai 30 ai 60 giorni. Una volta redatti vanno inviati alla Consob che deve approvarli. Solo dopo si può tecnicamente procedere all’Opa. Insomma, ci sarà da aspettare un bel po’ e da lavorare tanto.

Di certo, DiBenedetto lo farà da Roma. Perché la sua base delle operazioni sarà nella Capitale. Certo, gli capiterà di viaggiare spesso negli Stati Uniti, dove continua ad avere i suoi affari, ma per il resto sarà quasi sempre presente, vicino alla squadra. A breve, e a questo si sta già lavorando, prenderà casa. Ci si poteva aspettare che scegliesse di stabilirsi in qualche bella zona nei dintorni di Roma, magari un posto tranquillo per evitare troppo clamore, troppe attenzioni. E invece pare proprio che DiBenedetto sia determinato a stare in pieno centro, nel cuore della città che ha scelto. Anche se, soprattutto nel primo periodo, correrà il rischio di trovarsi sotto casa centinaia di tifosi. Quando sarà nella Capitale? Pallotta nell’intervista rilasciata quasi in contemporanea con la conferenza stampa, ha detto che lui conta di arrivare per l’ultima di campionato. E DiBenedetto? Anche lui a maggio, probabilmente prima dello stesso Pallotta. Per iniziare a mettere in pratica il progetto di cui aveva parlato nelle sue prime dichiarazioni “romane”. Trasformare la principessa

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