E menomale che Totti era un giocatore finito…

E menomale che Totti era un giocatore finito…

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IL TEMPO – Sono bastati i novanta minuti giocati contro la Lazio domenica scorsa, una doppietta che resterà scritta nella storia di questo club e il 199° gol realizzato con la maglia della «sua» Roma per cancellare mesi di critiche. Dove sono ora tutti i detrattori del capitano giallorosso? Cercano di rientrare, di ammorbidire posizione troppo schierate, di spostare l’attenzione sul suicidio laziale, piuttosto che prender atto dell’impatto devastante che il numero dieci della Roma ha avuto sulla stracittadina stravinta dai giallorossi. Ma chi gli sta accanto il giorno dopo si gode l’eroe del momento, festeggiato a Trigoria dai tifosi all’entrata del “Fulvio Bernardini” e dai compagni una volta dentro. Il padre (lo sceriffo per gli amici) porta come di consueto pizza bianca per tutti e Totti è di nuovo al centro del mondo romanista: i compagni lo prendono in giro e ieri sera tutti assieme a festeggiare il successo contro la Lazio che ha rilanciato le ambizioni Champions di un gruppo che solo qualche settimana addietro sembrava finito. Ma Totti, come tutta la Roma è già concentrato sul futuro, cerca di andar oltre questo successo che ha fatto benissimo anche all’unità del gruppo e al suo nuovo mentore: quel Montella che è riuscito nella difficile impresa di riportare unità d’intenti e voglia di dare tutto per questa maglia. Forse aveva ragione Ranieri a questa Roma «serviva una scossa» e i due gol rifilati ai biancocelesti sono stati la spinta giusta per pensare in positivo al futuro e provare a centrare quello che era e resta l’obiettivo della stagione: l’Europa che conta. «Dobbiamo assolutamente accedere alla Champions League del prossimo anno» tuona Totti che ha ben presente quanto sarà importante per il futuro della nuova Roma: quella che sta prendendo corpo con l’arrivo dei nuovi proprietari americani. E proprio da Oltreoceano erano arrivati quasi in diretta i complimenti per la Roma di DiBenedetto in persona che dopo aver elogiato la squadra aveva dedicato un passaggio specifico proprio all’importanza di avere in campo un capitano come Totti. Derby alle spalle dunque e testa alla Champions. «Faremo di tutto per raggiungere le prime posizioni della classifica – continua Totti dal suo sito web – anche se è giusto godersi per un attimo questo successo. Ma poi guardiamo subito ai nostri obiettivi e proprio per questo andremo a Firenze con tutta l’intenzione di giocarci la partita». Il peggio è alle spalle, la voglia è tornata e la condizione fisica di Totti sta facendo il resto. Anche se essere capitano in campo, non vuol dire non poter soffrire e avere i problemi di tutti i giorni come le persone normali: soprattutto in una città come Roma. «Nella carriera di un calciatore – spiega – e nella vita di un uomo, ci sono fasi serene e altre decisamente più ostiche: è in queste situazioni che esce fuori il nostro carattere. Credo che sia sempre stata questa la mia forza, la caparbietà di non mollare mai». È lo spunto per la chiusura di Totti che torna sulla dedica al derby. «Quella maglia “Sei sempre Unica”, era ovviamente per mia moglie Ilary, proprio come quella del cucchiaio a Peruzzi nel 2002, in quel 5-1 di 9 anni fa che non dimenticheremo mai». Era l’inizio di una storia, come quella tra Francesco e la sua Roma: una storia che probabilmente non finirà mai.

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