E per la difesa nomi a sorpresa

E per la difesa nomi a sorpresa

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IL ROMANISTA (R. FIDENZI) – Il sostituto di Philippe Mexes potrebbe essere argentino. Walter Sabatini, infatti, potrebbe infatti pescare qualche nome sudamericano per la difesa della Roma che verrà. Il futuro ds, che sarà operativo a tutti gli effetti a partire da luglio non fa nomi, anche se qualche idea, in realtà, ce l’ha già. Dai procuratori non trapela nulla. Dario Canovi, ad esempio, non ha la minima idea di quali possano essere i gioielli da portare a Roma: «Posso affermare con certezza che Sabatini conosce il mercato argentino. Tuttavia non conosco abbastanza i difensori emergenti d’oltreoceano. Secondo me, comunque, sarebbe meglio andare a cercare qui in Europa». Eppure Stefano Borghi, telecronista di Sportitalia del campionato di calcio argentino, giura che di buoni giocatori, potenzialmente, ce ne sono. Tre su tutti, a giudicare dalle sue opinioni. Il primo è Nicolas Otamendi: «Non lo definirei un giovane emergente, Nicolas è una certezza – dice Borghi – Gioca nel Porto, ma ha fatto anche il suo debutto in Nazionale. Mi ricorda Samuel e, pur essendo stato impiegato nel ruolo di terzino, per me rimane un centrale. Esplosivo e bravo di testa». Poi c’è Juan Daniel Forlin, che attualmente milita nell’Espanyol: «Pensate: ho fatto la telecronaca il giorno del suo esordio. Lo conosco benissimo. Lui era il partner di Munoz, attualmente in forza al Palermo. Munoz faceva il cattivo, quello ruvido, mentre Forlin era la sua spalla elegante. Gioca a testa alta, è bello a vedersi». Infine, Julian Velazquez, classe 90, dell’Indipendiente: «Molti conoscono Galeano e ignorano lui. La verità è che Velazquéz si è conquistato il posto da titolare facendosi beffa delle previsioni. E’ uno di quelli autoritari in area di rigore, quando vuole sa picchiare ed è un cliente scomodo per ogni attaccante». Ma la caratteristica da tenere presente, per Borghi, è un’altra: «Ha il vizio del gol». Non finiscono qui, però i difensori argentini su cui Sabatini potrebbe aver già messo gli occhi. Borghi ne ha visti giocare molti altri. A partire da Galeano, che nei giorni scorsi era stato accostato proprio alla Roma: «Galeano è acerbo, farebbe bene a restare in Argentina, anche se ovviamente è un’impressione personale. Ha debuttato a 19 anni, tutti lo consideravano il nuovo Samuel e hanno finito col bruciarlo. Resta un buon difensore, per carità, ma non lo definirei una prima scelta». Borghi non sottovaluta, invece, Ismael Quilez, laterale destro del Colon di grande atletismo: «Mette in campo molta corsa ed è dotato di un buon tiro. Non è uno di quelli chiacchierati -dice- ma a me piace». Insomma, difensori bravi e giovani, argentini, ce ne sono. E Borghi è pronto a scommettere sul loro valore. Con una precisazione: «Questi ragazzi, quando arrivano in Italia, cambiano luogo, alimentazione e clima. Devono adattarsi. Una volta portati qui, poi, occorre che imparino i nostri meccanismi di reparto».

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