Emerson: “Siamo vivi grazie a Spalletti. Il nostro comportamento è cambiato. Totti?...

Emerson: “Siamo vivi grazie a Spalletti. Il nostro comportamento è cambiato. Totti? Giocherà un’altra stagione”

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Emerson Palmieri, dopo la vittoria con suo gol ieri sera contro il Villarreal, ha realizzato un’intervista ai microfoni di Goal.com, parlando della sua stagione e delle sue ultime apparizioni in maglia giallorossa:

Come valuti la tua crescita in Italia?
All’inizio alla Roma giocavamo con una difesa a 4: mi dovevo prima preoccupare di difendere, e poi di attaccare al momento giusto. Ora col 3-4-3 sono più libero di spingere e aiutare i compagni in avanti. Nelle ultimi stagioni sono migliorato tantissimo sulla parte atletica e quella tattica. Ho cambiato dieta e anche questo mi ha aiutato tanto. Sto bene ma so di dover essere più incisivo: spingere, segnare, fare assist.

Come si lavora con Spalletti?
Qui a Roma si lavora molto a livello difensivo. Due o tre volte a settimana studiamo come giocare, come ci dobbiamo comportare quando attacchiamo o difendiamo. Quando sono arrivato qui devo ammettere che mi sono sentito un po’ perso. In Brasile il terzino attacca e lascia buchi in difesa. Ho imparato il peso della tattica qui.

C’è differenza negli allenamenti?
Non so quanto ci alleniamo precisamente, in generale durano circa un’ora e mezza. A volte Spalletti li fa più brevi perché aumentiamo l’intensità.

Tocchi molto la palla?
No, no… Lavoriamo a campo ridotto per toccare velocemente il pallone, lavorando sulla difesa e l’attacco. Questo perché dobbiamo pensare velocemente, toccando massimo due volte la palla.

Il valore di Spalletti?
In difesa siamo migliorati molto grazie a lui, sia con quattro che con tre difensori. Se la nostra squadra è ben strutturata, e lavora bene nelle due fasi, il merito è suo. Siamo dietro la Juve, in corsa per Coppa Italia e Europa League. Siamo vivi su tre fronti e il merito è di Spalletti. Ho potuto verificare in prima persona cos’è cambiato col cambio dell’allenatore, il nostro comportamento.

Come si fa a guardare avanti e vedere sempre la Juve che è in testa?
E’ difficile. La Juve ha grandi giocatori, si è rinforzata. Ha titolari e riserve di pari lavoro: una squadra che di solito non perde punti. Stiamo lavorando duro per superare la Juve.

Come pensate di poter superare la Juve?
Tutte le squadre in Italia vogliono superare la Juve. Altri club importanti fanno investimenti importanti, costruiscono squadre per vincere. Naturalmente parliamo tra di noi, giocatori, allenatori e conosciamo la regolarità della Juve, in casa e in trasferta. Dobbiamo imparare a essere così, dobbiamo prenderli come esempio.

Peres a destra e Emerson a sinistra. Siete secondi solo a Marcelo e Danilo nel Real Madrid?
(Ride) Viviamo un buon momento ma ci sono altri grandi calciatori come Dani Alves e Alex Sandro. Io e Bruno, ripeto, viviamo un grande momento. Stiamo sempre insieme. Abbiamo già giocato al Santos insieme, oggi a Roma. Vogliamo continuare a svolgere un buon lavoro.

L’evoluzione di Bruno Peres?
Bruno è sempre stato un buon giocatore, di livello molto alto. Mi è sempre piaciuto e ho giocato contro di lui a Torino. E’ molto veloce. Noi se abbiamo la possibilità di andare in avanti possiamo segnare e fare assist. Dobbiamo tenere alta la concentrazione, parlare dei successi ma anche discutere degli errori.

Stai vivendo il momento più bello della tua carriera?
Senza dubbio. Sono stato benissimo al Santos, dove sono cresciuto ma poi mi sono infortunato e la squadra aveva altri giocatori nel mio ruolo. A Palermo sono partito bene ma poi mi sono infortunato e sono stato fermo quasi tre mesi. Oggi a Roma sto bene, sicuramente è il periodo migliore della mia carriera.

C’è la possibilità che tu possa giocare per la nazionale italiana?
Io sono brasiliano, il mio cuore è brasiliano, sono cresciuto guardando il Brasile. La mia volontà, pur conoscendo le difficoltà e la concorrenza, è giocare per la nazionale. Ho visto la notizia della nazionale italiana, io gioco per una squadra italiana ma non ho mai fatto niente per essere naturalizzato. Se accade naturalmente ci penserò bene per rappresentare l’Italia, un paese per il quale ho grande affetto. Ma per chiarire, il mio sogno è giocare per il Brasile.

Oggi nel Brasile ci sono Marcelo e Filipe Luis. Potresti essere il terzo nome?
Non sono il favorito, ma sono sulla strada giusta. Ci sono altri giocatori in lotta, è importante continuare a giocare ad alto livello a Roma. Sono giovane, ho 22 anni, le cose accadranno in maniera naturale. Come ho detto, sono sulla strada giusta.

Il ct Tite sarà in tribuna per Roma-Torino…
Sono felice di sapere che l’allenatore del Brasile sarà allo stadio per seguire la partita. Cercherò di fare del mio meglio, come ho fatto, ma dato che ci sarà lui, cercherò di giocare ancora meglio. Non lo vedo come una pressione, ma come qualcosa di buono e positivo. E’ importante rimanere tranquilli, se oggi sto avendo questa visibilità è perché sto giocando bene e tranquillo. Le cose andranno sicuramente nel miglior modo possibile.

Bruno Peres anche soffre di concorrenza nel Brasile…
Parlo molto con lui. Siamo una grande squadra, sappiamo di essere osservati. Sogniamo di giocare insieme nella nazionale brasiliana, vogliamo avere la prima occasione insieme ma conosciamo anche tutte le difficoltà. Adesso viviamo un grande momento a Roma. Chissà cosa possa succedere domani…

Nel cibo cosa c’è di diverso in Italia?
Qui prendono l’alimentazione molto sul serio, ogni settimana facciamo controlli per vedere la percentuale di grassi e liquidi. ho dovuto cambiare molto.

Cosa hai dovuto togliere?
Guarana, cioccolatini… A volte mi capita di trascorrere una settimana senza prendere soda.

Totti è pronto a lasciare il calcio? Ha 40 anni e continua a giocare
Si prende tanto cura di sé, così può fare la differenza quando gioca. Entra e cambia lo scenario del gioco. Si vede che è differente, un giocatore speciale. Non so se la sua testa è pronta per smettere di giocare. Deve avere un piano per quello che farà dopo, ma ha dimostrato che no si vuole fermare. Alcuni dicono che potrebbe essere l’ultimo anno di Totti, ma io personalmente non credo. Continuo a pensare che giocherà un altro anno.

Perché Gabigol sta faticando?
E’ complicato, è venuto qui con molte aspettative e l’Inter lo ha pagato tanto per acquistarlo. A causa del grande investimento, tutti vogliono vederlo in campo per giustificare quanto è stato pagato. E’ ancora troppo giovane, ha 20 anni. Ho giocato con lui, è un attaccante che fa ciò che vuole in avanti, fa buon movimento, è veloce, con un buon piede sinistro… Ripeto, ha solo 20 anni. Le critiche sono un po’ esagerate

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