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Esclusiva CGR, Alex Righetti: “Tornare alla Virtus Roma è un sogno. Siamo un grande gruppo e vogliamo vincere”

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Alex RighettiCerti amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano… Ecco, forse in questa citazione di Antonello Venditti è riassunto quello che Alex Righetti ha provato tornando nella Capitale a distanza di sei anni da quei sette trascorsi in maglia Virtus Roma. L’ala riminese, arrivato nel 2000 nella società del presidente Toti, ha speso la sua carriera in giro per l’Italia, partecipando ai successi di diverse squadre (Bologna ed Avellino su tutte) prima di riaccasarsi nella società nella quale è cestisticamente maturato.

Iniziato da poco il girone di ritorno in campionato, si può già tracciare un bilancio della prima metà di stagione in casa Roma. Quinto posto in campionato, ma a soli due punti dalla vetta. Eliminazione al girone di qualificazione dell’Eurocup e partecipazione alle Final Eight di Coppa Italia conquistata con due turni di anticipo. Domenica arriva al Palazzetto dello Sport Avellino, squadra con qualche difficoltà di spogliatoio ma sicuramente molto pericolosa. Righetti ci ha detto la sua su tanti temi ed anche su questo match, che per lui ha sempre un sapore particolare, dato che in Campania ha passato un’ annata trionfale dal punto di vista sportivo ed umano.

Alex innanzitutto, anche se con ritardo, bentornato a Roma. Quali sono le tue sensazioni nel rivestire la maglia della Virtus?

All’inizio ho provato tanta emozione, perché ritornare dopo sette anni nella società che mi ha fatto esplodere e arrivare in nazionale, che mi ha dato più di tutti è stato come un sogno che si è avverato nuovamente.

Puoi tracciare un bilancio di questa prima metà di stagione?

Il bilancio è sicuramente positivo, indipendentemente dalla sconfitta di domenica. Siamo riusciti ad arrivare in testa classifica insieme ad altre quattro squadre.  Forse siamo usciti un po’ troppo presto dall’Eurocup, ma è un’esperienza che ci è servita per trovare quell’amalgama e quei meccanismi giusti per affrontare il campionato.

Che ambiente si è creato all’interno dello spogliatoio? All’esterno sembra un gruppo ben coeso e voglioso di lavorare.

E’ un’impressione giusta, siamo un gruppo unito con diverse individualità molto forti che si trovano bene tra di loro. Quando si raggiunge questo tipo di equilibri c’è voglia di far bene fin dall’allenamento, c’è una giusta e sana competizione che ti porta a fare dei miglioramenti.

Domenica si giocherà contro Avellino, squadra con la quale hai anche vinto una Coppa Italia. Cosa ti porti dietro di quell’esperienza?

Mi porto dietro un anno molto bello, sia per quanto fatto in campo che per il gruppo che si era creato fuori. E’ stata una stagione molto intensa e ricca di soddisfazioni, al di là della Coppa Italia abbiamo portato la Scandone in Eurolega per la prima volta nella sua storia, raggiungendo la semifinale nei playoff. Probabilmente all’inizio dell’anno i risultati erano inaspettati, però poi, visto il livello della squadra, dei singoli giocatori e del gioco espresso, penso che ogni traguardo raggiunto fosse meritato.

Si avvicina la Final Eight. Quale pensi sia l’obiettivo che la Virtus debba porsi?

Quando arrivi alle Final Eight l’obiettivo di tutte e otto le squadre che partecipano è quello di raggiungere la finale e vincere, perché si tratta di una competizione particolare: si gioca tutto in tre giorni, con partite secche e tutto può succedere. Nonostante negli ultimi anni se la sia aggiudicata sempre Siena, la squadra col favore dei pronostici, non è detto che la più accreditata debba vincere.

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