Eusebio, una Spal per non piangere

Eusebio, una Spal per non piangere

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IL MESSAGGERO (U. TRANI) – La tappa di Emilia precede, da calendario, quella di martedì in Inghilterra. Ma la partita contro la Spalquart’ultima non è certo la prova generale per la semifinale d’andata ad Anfield Road. La Romadi oggi pomeriggio sarà completamente diversa dalla prossima: nella formazione e nel sistema di gioco. Di Francesco fa come Klopp, anche lui impegnato in trasferta nel sabato della Premier, e risparmia qualche titolare in campionato. Il vantaggio che ha però il suo collega è invidiabile, soprattutto prima delle 2 gare di semifinale: il tedesco ha già blindato la partecipazione alla Champions. I giallorossi, a 5 gare dal traguardo, se la devono invece guadagnare, perché il 3° posto, difeso nel turno infrasettimanale, non è ancora al sicuro: la Lazio ha gli stessi punti e l’Inter quinta è vicinissima (-1). Basta niente per scivolare fuori dal giro che conta, lasciando gli ultimi 2 posti liberi alle rivali. Il successo al Mazza è, dunque, necessario. Proprio come il turnover.

 

BINARIO PARALLELO – Il Liverpool entra in campo un’ora e mezza prima della Roma (ore 12,30 nel Regno Unito) e affronta il West Bromwich Albion. Ma il match più impegnativo è sicuramente quello dei giallorossi che soffriranno il caldo e anche il campo (corto e stretto). E la Spal che, bloccata mercoledì sera sullo 0 a 0 dal Chievo qui a Ferrara, vuole tenersi stretta la serie A che ha riconquistato dopo 49 anni di assenza. Il 3-5-2 di Semplici, dal 25 febbraio, sembra funzionare: 2 successi e 6 pareggi. E in casa solo 1 gol preso, contro l’Atalanta, in 4 partite. L’attacco di Di Francesco, nella circostanza senza Dzeko che è il miglior realizzatore e che a Ferrara giocò a 15 anni un torneo giovanile, non ha mai convinto in questa stagione. Impreciso e svagato. Nella volata Champions, quindi, c’è da aggiustare la mira. Anche perché attualmente è il peggiore delle prime 5 della classifica, dato significativo e al tempo stesso pericoloso.

 

ANCORA MAXI TURNOVER – Di Francesco, come il 31 marzo a Bologna, è pronto a schierare Schick da centravanti, lasciando in panchina Dzeko, sperando che la formula, ripetuta proprio in Emilia, sia finalmente efficace. «Non li posso far riposare tutti…». La frase, buttata lì, è spontanea. Se avesse potuto, sarebbe venuto qui senza titolari. Ma non è stato possibile. «Bisogna raccogliere più punti possibili da qui alla fine. E conteranno le prime partite, perché se ne perdi qualcuno, poi è dura recuperare». Come contro il Genoa, mercoledì sera all’Olimpico, si prepara alla nuova rotazione extralarge. Possibili 6 novità: Peres, Manolas, Silva, Strootman, Nainggolan e Schick. Il sistema di gioco dovrebbe cambiare ancora: dal 4-3-3 al 4-3-2-1, con Nainggolan ed El Shaarawy dietro a Schick che, ancora a digiuno in campionato, gioca il suo 6° match da prima punta. Non è detto che sia la posizione migliore: solo 1 successo della Roma, contro il Torino, quando ha fatto il centravanti. Più azzardata, però, potrebbe essere l’altra mossa, cioè l’esordio del terzino sinistro Silva che finora al massimo è stato in panchina (la prima volta il 25 febbraio per la gara casalinga contro il Milan). L’esame è complicato, ma l’argentino ha carattere e sa di giocarsi il futuro.

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