Fair play finanziario, l’Uefa mette nel mirino le plusvalenze fittizie. Le italiane...

Fair play finanziario, l’Uefa mette nel mirino le plusvalenze fittizie. Le italiane a rischio

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La squalifica del Manchester City da parte dell’UEFA per violazione del Fair Play Finanziario, ha aperto un nuovo capitolo del regime finanziario che da anni imperversa sul calcio europeo. Come riporta la Gazzetta dello Sport, l’UEFA ha messo nel mirino le plusvalenze, specie quelle fittizie cioè non in linea con i valori di mercato. I giocatori sono allo stesso tempo forza lavoro e asset patrimoniale e la loro cessione, quando crea una plusvalenza, cioè viene realizzata a un prezzo superiore al costo residuo (il prezzo d’acquisto, detratti gli ammortamenti), fa emergere entrate contabili preziose, a volte fondamentali, per rientrare nei parametri del fair play.

Negli ultimi anni, però, il ricorso alle plusvalenze è diventato un fenomeno patologico. Ecco perché il Club Licensing Committee dell’Uefa, commissione presieduta dal vicepresidente Michele Uva, ha già iniziato a studiare il sistema delle plusvalenze e presto valuterà una serie di meccanismi correttivi da varare nel prossimo autunno. E la crescita dei volumi del trading si è riscontrata in tutta Europa. Anche in Italia si sta assistendo a un ricorso eccessivo alle plusvalenze. Tra i grandi club i maggiori incassi degli ultimi anni sono stati realizzati da Roma e Juventus. Nel 2018-19 i giallorossi hanno registrato 130 milioni di plusvalenze con le cessioni di Alisson, Manolas, Pellegrini e Strootman.

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