Florenzi e Pastore, due casi. Europa League, oggi si decide

Florenzi e Pastore, due casi. Europa League, oggi si decide

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Ripartir e dopo lo tsunami dell’addio di Francesco Totti. È questo l’imperativo categorico per la Roma mai così al centro delle polemiche. Ma come fare? Il compito che attende il nuovo allenatore Paulo Fonseca non è semplice. Totti ha espresso il parere di tutti: una squadra non si rafforza vendendo giocatori, ma la Roma dovrà farlo entro il 30 giugno per il Financial Fair Play, che continua a sembrare stringente per la Roma e molto meno per gli altri club. (…) Oltre alle partenze – i nomi sono i soliti: Dzeko , Manolas e Kolarov – ci sono almeno due casi molto spinosi: Florenzi e Pastore. Sul primo, Totti è stato parco di parole («Non l’ho sentito») quanto è stato prodigo per l’altro romano rimasto in squadra, cioè Lorenzo Pellegrini: «Un ragazzo pulito, che onorerà la maglia». Florenzi è poco popolare (eufemismo) in curva Sud e la maggioranza degli ultrà non lo ritiene il giusto erede di Totti e De Rossi come capitano. Antonio Conte ha manifestato un certo interesse: «Flo» sarebbe adatto al suo 3-5-2,così come lo è stato quando Conte era c.t. della Nazionale .A questo punto non è escluso che possa diventare una plusvalenza. Molto più difficile sarà vendere, eventualmente, Javier Pastore. Totti ha detto che non lo riteneva adatto al 4-3-3 di Di Francesco(«che aveva chiesto 4 0 5 rinforzi e gliene hanno dati zero») ma nessuno gli ha dato retta, mentre aveva consigliato Zyiech. Pastore è legato alla Roma da altri 4 anni di contratto a 4 milioni netti a stagione: un’enormità per un club che vuole ridurre il monte ingaggi. L’argentino ha già detto che non ha intenzione di andarsene, ma la Roma cercherà di fargli cambiare idea. Come scrive il Corriere della Sera, i giallorossi, in questo momento, non sanno nemmeno quale sarà il giorno esatto della ripartenza. Oggi a Nyon ci sarà il sorteggio del secondo turno preliminare di Europa League (25 luglio-1 agosto), quello in cui la Roma dovrebbe entrare in gara. Condizionale obbligato, perché ieri ha ripreso molta forza una voce che potrebbe sconvolgerei l programma del ritiro precampionato. Il nuovo scenario è un compromesso che vedrebbe il Milan rinunciare all’Europa League, attraverso un accordo con la Uefa e non la rinuncia unilaterale, in cambio di una dilazione per raggiungere il pareggio di bilancio

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