FOCUS CGR – Curva Sud, bella dentro e bella fuori

FOCUS CGR – Curva Sud, bella dentro e bella fuori

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Editoriale di Chiara Ivone & Francesco Oddo Casano

Tremila tifosi giallorossi ieri pomeriggio sono tornati alle origini regalando uno scenario senza eguali a Campo Testaccio. Come promesso nelle scorse settimane, la Curva Sud è rimasta fuori, abbandonando gli spalti dell’Olimpico per la partita più attesa del campionato “il Derby”.

Non c’è risultato che tenga, serie di vittorie o bel calcio, la Sud mantiene fermo il punto, per coerenza, a difesa della propria libertà di essere, di tifare, di esistere.

I tifosi hanno deciso di non dividersi, a quello ci pensano già le inutili barriere poste all’interno del loro settore, e di organizzare un corteo nel vecchio e storico quartiere Testaccio.

Lontano dalla squadra e dallo stadio, ma così emozionante da far tremare la terra ed arrivare fino all’Olimpico. Spalletti ha avuto ragione anche su questo: “I cuori dei tifosi giallorossi batteranno all’unisono e si sentiranno anche da Testaccio”. La sensazione all’Olimpico è stata questa, quando ad un certo punto quella porzione di “reduci” assiepati nel distinto Sud ha levato alcuni cori, che sono apparsi quasi sospinti da quelli che per oltre tre ore si sono uditi a Via Zabaglia e dintorni.

Cori, applausi e sfottò, in un corteo organizzato nel rispetto e nella compostezza. Una sfilata d’amore, puro e sincero per due colori, che hanno dipinto l’intero quartiere Testaccio, con tanti curiosi affacciati alle finestre a godersi “lo spettacolo”.

Erano presenti le famiglie, i bambini e tanta gente normale “quella romanista”, nessuna violenza e nessun episodio fuori luogo – nonostante dalla questura in serata ci si sia affrettati a far sapere che “sono al vaglio le immagini del corteo lungo le vie di Testaccio, per evidenziare eventuali infrazioni”.
L’ennesima provocazione? Forse, l’ennesimo tentativo di dimostrare la propria forza? Probabile, ma l’amore non si combatte con la repressione, la passione non si abbatte con l’erezione di un muro in una Curva.

Ieri la regina era solo la Roma e chiunque voglia criticare o proseguire questo scontro ideologico con la “Decima” meraviglia di Roma – chiamata Curva Sud – questa volta si alzi in piedi, chini la testa e onori questi ragazzi.

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