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FOCUS CGR – Serie A senza padrone e con più equilibrio: 4 squadre in lotta per lo Scudetto, come prima del dominio Juve

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C’era una volta la Serie A delle sette sorelle alle soglie del nuovo millennio: la Juventus di Lippi e Del Piero, l’Inter del duo Vieri-Ronaldo, la Roma scudettata di Totti e Capello, la Lazio di Veron, Nedved e Crespo, il Milan di Zac, la Fiorentina di Rui Costa e Cecchi Gori, il Parma dei “miracoli” di Tanzi.

Un campionato che accoglieva i migliori campioni del Mondo, senza frontiere, senza barriere, senza discriminazioni raziali (Tavecchio e Opti Pobà fortunatamente si trovavano in leghe minori all’epoca). L’Europa ammirava il calcio italiano, definendolo a più riprese la miglior espressione mondiale di questo sport, i tifosi riempivano gli stadi (rimasti fatiscenti come quindici anni fa), i miliardi – in lire – giravano e arricchivano tutti.

Scorrendo quelle rose, rivedendo le gesta di quei campioni straordinari, si fa fatica a comprendere come il nostro calcio si sia depauperato a tal punto, da riuscire a perdere nel giro di pochi anni – dopo la finale di Champions tutta italiana tra Juve e Milan del 2003, le vittorie sempre in finale dei rossoneri e dell’Inter di Mou, una delle quattro squadre per la partecipazione alla massima competizione europea, a causa del Ranking Uefa.

Scandali, arbitri corrotti, calcioscommesse, doping, fallimenti, gestioni fantasma, la guerra sui diritti tv – unica reale fonte di sostentamento per il 90% delle società attuali – intercettazioni: insomma fango a palate che ha sommerso il nostro calcio, ridimensionandolo tecnicamente e agli occhi dell’opinione pubblica.

Dal punto di vista statistico e tecnico, qualcosa però sta cambiando. In questa stagione, grazie ad alcuni investimenti azzeccati sul mercato, alla lieve rinascita internazionale delle nostre principali squadre, il campionato è tornato ad essere più equilibrato e di conseguenza più avvincente.

TEDIn testa alla classifica si alternano con regolarità quattro squadre, diverse per costruzione e filosofia calcistica, ma comunque imperfette: Inter, Fiorentina, Roma e Napoli, nell’ordine attuale della classifica di Serie A, sono le formazioni che salvo il recupero al momento improbabile della Juventus, si contenderanno lo Scudetto 2015-2016.

Una situazione in testa così equilibrata non si vedeva da anni, precisamente dalle stagioni 2010-2011 e 2011-2012. In mezzo il dominio assoluto dalla Juventus di Conte prima e Allegri poi, capace di vincere quattro Scudetti, di cui almeno 2 se non 3 dominati dall’inizio alla fine.

Dopo undici giornate dall’inizio del torneo 2010-2011 il Milan era in testa con 23 punti, al secondo posto c’era la Lazio a 22, poi il Napoli a 21 e l’Inter a 20. Quattro squadre racchiuse in tre punti, situazione speculare a quella attuale. Al termine di quel campionato saranno le stesse quattro ad arrivare nei primi quattro posti, con l’unico inserimento a sorpresa dell’Udinese di Guidolin, che strappò il quarto posto utile per i preliminari di Champions alla Lazio, nonostante il parimerito in classifica, grazie ai due scontri diretti favorevoli.

La stagione successiva si registrò la stessa identica situazione: dopo 11 giornate, in testa c’erano addirittura Lazio e Udinese con 21 punti, poi il Milan a 20 e la Juventus a 19. Al termine del campionato la Juventus di Conte vinceva il suo primo, insperato, Scudetto a quota 84, il Milan di Allegri – che si suicidò nelle ultime giornate – finì secondo a 80 punti, l’Udinese ancora del miracolo Guidolin terza a 64 e la Lazio quarta a 62.

Confrontando i numeri di quelle due stagioni con quelli attuali, si può dunque affermare, con una certa probabilità statistica, che questo campionatoprivo di un padrone assoluto e riconoscibilesi giocherà punto a punto fino all’ultima giornata, con la possibilità magari che tre delle attuali prime quattro in classifica allunghino un minimo sul resto delle formazioni di Serie A, e giochino un campionato a se a partire dal girone di ritorno. La notizia positiva è che la Roma, al contrario delle stagioni sopra citate, c’è questa volta e lotterà fino alla fine.

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