FOCUS – Liverpool & Roma: quando le strade possono essere ripercorse

FOCUS – Liverpool & Roma: quando le strade possono essere ripercorse

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warriorSTESSA POSIZIONE, MA CON MARGINI DIVERSI – Roma e Liverpool, una rivalità che va avanti da almeno 29 anni, precisamente dal 30 Maggio 1984, quella maledetta finale di Coppa dei Campioni dello Stadio Olimpico terminata 2-4 ai rigori. Due squadre gloriose dei rispettivi campionati: una nata nel 1927 e una delle più gloriose società italiane, l’altra, fondata addirittura nel 1892. Una squadra con rosso pompeiano e giallo ocra, che ha disputato 85 stagioni nei campionati nazionali, ed nasce come unione di tre Società, l’altra che ha iniziato con i colori dell’Everton, il bianco e il blu, per poi passare ai colori della città, il rosso, da cui il soprannome di “Reds“. Le due squadre, caso curioso, sono allo stesso posto in classifica attualmente, entrambe settime, la roma con una partita in meno e un punto in più; la differenza la fanno i punti che separano le due compagini dalla Champions League: il Liverpool è a 10 punti dal quarto posto, mentre la Roma è a 5 punti dal Milan attualmente terzo.

FENWAY % RED SOX – Roma e Liverpool, due squadre in mano a illustri e potenti uomini americani. James Pallotta e la sua cordata, il particolare il primo portabandiera Tom DiBenedetto, ha qualcosa in comune con John Henry: costui difatti, neo-presidente del Liverpool, è anche proprietario dei Boston Red Sox, di cui DiBenedetto è partner. Henry è arrivato a Liverpool in seguito al disastro finanziario dei connazionali George Gillett e Tom Hicks, proprietario dei Texas Rangers, altra squadra di basball militante nella MLB. Non è l’unico legame: entrambi gli uomini d’affari sono legati al Fenway Sports Group, compagnia di investimenti sportivi presieduta per l’appunto da John Henry, e in cui ha investito, in minima parte, anche lo stesso Tom DiBenedetto, presente con una quota di minoranza nell’azionariato.

GESTIONE DEI FONDI – Roma e Liverpool, due atteggiamenti diversi in campo finanziario. La differenza, finora, tra le due società sta nell’operato: al Liverpool la prima mossa di Henry nel 2010 è stata quella di vendere el Niño Torres al Chelsea per ben 58,5 milioni di euro, totalmente reinvestiti sul mercato, come dimostrano gli arrivi di Andy Carroll e Luis Suarez, per la somma complessiva di 67,5 milioni di euro: in totale la società ha ricavato quell’anno 101.500.000 € , contro 97.525.000 € di spese, portando un utile di 3.975.000 . L’anno dopo le entrate sono state di 22.965.000 € , mentre le spese di 65.325.000 €, per un passivo in negativo di 42.360.000 €. Quest’anno la Società britannica ha incassato 10.450.000 €, spendendone 67.600.000 €, in perdita di 57.150.000 €. I reds, quindi, non solo hanno più spese che introiti, ma non hanno neanche approvato un progetto-stadio, oltre al fatto di non aver apportato modifiche al bilancio passato, ancora in rosso fissoLa NEEP Roma Holding S.p.A., la società che ha acquisito tutte le quote della famiglia Sensi, ha speso nel mercato estivo 2012 42,8 milioni di euro, mentre l’anno precedente, che ha segnato la vera e propria rivoluzione americana, ha visto la Società intervenire con la cifra di 70,6 milioni di euro, per un bilancio complessivo, finora, di 114,4 milioni di euro. Dal 2011 in poi questi sono stati i bilanci finanziari: nella stagione 2011-2012 entrate di 26.100.000 € mentre il monte di spese di ben 89.175.500 € , per un passivo iniziale di 63.075.500 €. La stagione seguente, ovvero la presente, la Società ha avuto 19.050.000 € di entrate e 41.050.000 € di spese, per un saldo finale di -22.000.000 €. da registrare che le spese registrate finora, ed i conseguenti debiti contratti, sono stati conditi da ricapitolazioni che hanno portato a perdite nettamente inferiori degli ultimi tempi Sensiani, anche grazie agli accordi prestigiosi siglati.

LO SPONSOR – Roma e Liverpool, che in comune potrebbero avere anche lo sponsor. La Roma, difatti, ha annunciato qualche mese dopo l’inizio del campionato la risoluzione anticipata del contratto con Kappa, preso atto dei gravi difetti riscontrati sul materiale tecnico e sulla linea di abbigliamento. Il brand favorito, al momento, per la maglia giallorossa, pare essere la Warrior Sport, proprio quello che firma le maglie del Liverpool FC. 25 milioni di sterline quelli che l’azienda americana paga all’anno per griffare le divise dei reds, con il cambio in euro parliamo di 29 milioni di euro. Dopo aver registrato a fine 2012 la secca smentita di Adidas a RomaGiallorossa.it riguardo un possibile interesse per le maglie giallorosse, stando agli ultimi aggiornamenti in merito, i contatti con la Warrior sono molto intensi, tanto da aver superato il gradimento societario rispetto al colosso a tre strisce, come affermano le indiscrezioni raccolte nel tardo pomeriggio, vista sia la nazionalità della casa produttrice (americana) che l’elasticità nella chiusura degli accordi. Ci sarebbe, difatti, la possibilità di poter chiudere un accordo annuale o biennale, lasciando comunque intendere che si possa trattare di una sorta di soluzione-tampone, in attesa della stagione 2014-2015, anno in cui Nike potrebbe essere raggiungibile. Si attendono novità in tempi brevi, quantificabili in circa un paio di settimane, entro le quali la situazione potrebbe subire delle variazioni sui dettagli. Fatto sta che la Warrior Sport, allo stato attuale delle cose, è avanti rispetto alle altre case.

LE ALTRE “GUERRIERE” – Da registrare, infine, che anche il Siviglia ha chiuso l’accordo si sponsorizzazione con l’azienda americana, come risulta sul sito ufficiale, entrando ufficialmente a Luglio 2013, assieme al club giapponese del Sagan Tosu. Attualmente sono griffate Warrior, oltre al Liverpool FC, anche Randers FC (Danimarca) ed Emelec FC (Ecuador).

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