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GANDINI: “Le restrizioni del FFP finiranno quest’anno. Contiamo di iniziare i lavori per lo Stadio entro il 2018: ci darà ricavi come la Juventus”

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L’Ad della Roma – Umberto Gandini – questa mattina è stato protagonista di un forum di approfondimento presso l’Università La Sapienza su tematiche di bilancio, fair play finanziario, gestione dei ricavi da parte delle società calcistiche. Questo un estratto delle dichiarazioni più importanti del dirigente giallorosso:

Il modello del salary cap in NBA può essere introdotto nel calcio?
“È uno dei temi, io penso che ci siano delle motivazioni abbastanza chiare sul mancato uso del salary cap. In NBA e nello sport americano in generale ci sono delle regole molto diverse dal sistema europeo. Innanzitutto è una Lega chiusa, dove tutto è centralizzato, ci sono franchigie che si muovono tranquillamente nel territorio e possono essere comprate e vendute, è un sistema di distribuzione delle risorse molto chiaro a livello nazionale, internazionale e locale, ha quindi tutto un sistema di regole da applicare in un sistema chiuso. L’Europa ha 55 federazioni, che non sono però 55 Paesi. Abbiamo legislazioni differenti e politiche fiscali differenti. Sarebbe difficile applicare quelle regole a un sistema aperto come quello europeo semplicemente mutuandole dal sistema americano. Ma indubbiamente su qualcosa si sta ragionando, il salary cap può funzionare in alcuni casi, ma bisognerà capire se applicarlo nel netto o nel lordo, la fiscalità è diversa all’interno dello stesso paese, pensate che per dare una determinata cifra, esempio un milione netto a un giocatore in Catalogna il costo del Barcellona è superiore a quanto paga il Real Madrid o addirittura il doppio di quanto pagano nei Paesi Bassi, per dire. Quindi puoi immaginare la differenza tra altri paesi, tutte queste particolarità portano a complicare lo scenario, ma indubbiamente qualcuno a Zurigo e Ginevra ci sta pensando”.

Una clausola rescissoria di 400 milioni può essere pagata? Dove si finirà?
“Nessuno avrebbe mai pensato che la clausola di Neymar sarebbe stata pagata. Ora lui ha un contratto pazzesco, sono state pagate commissioni altissime. Non so dire dove c’è il limite. Ora ci sono clausole sopra il miliardo di euro. È un sistema poco applicato in Italia, ci sono stati Higuain e Pjanic e poco altro. Pensare di porre dei limiti al libero mercato è sempre difficile. Se il sistema può permettersi certe operazioni è giusto permetterle”.

Sullo Stadio della Roma, questo il pensiero dell’Ad romanista: “Contiamo di iniziare a scavare entro l’anno. A regime contiamo di arrivare a dei ricavi in linea con quelli della Juventus, che poi crescono negli anni”. 

I giornali tendono ad enfatizzare gli aspetti negativi del FFP, quindi secondo lei è possibile per il tifoso medio accedere a queste informazioni, cosa può fare la stampa o anche la società in prima persona per consentire ai tifosi l’accesso a queste informazioni?
“Sicuramente non è sexy parlare di questi argomenti sui giornali, evidentemente fa più vendere parlare di più di ciò che rappresenta l’attività sportiva, come risultati o calciomercato. Non è una critica, è un dato di fatto. Essendo una società quotata, abbiamo comunicazioni periodiche, noi abbiamo bilanci pubblici, facciamo assemblee dei soci. Presentiamo e cerchiamo di spiegare tutto quello che possiamo sulla nostra azienda, società e conto economico e a quali sono le iniziative che prendiamo per crescere e cercare il più possibile di rispettare le regole perché alla fine la realtà dei fatti è che c’è un set di regole da rispettare. È evidente che, nel caso specifico, la Roma essendo sotto settlement e avendo dovuto rispettare dei vincoli, quello che possiamo fare soltanto è da un lato rispettare le regole e cercare di crescere in modo da essere il meno possibile soggetti a delle restrizioni, che comunque andranno a finire con questa stagione”La cosa principale è fare una grandissima distinzione all’inizio. La torta dei ricavi si divide per ricavi da gare, ricavi da diritti tv e una parte generale conosciuta come area commerciale. Tra i ricavi vanno messe anche in considerazione anche le attività da calciomercato. Una cosa sempre più ordinaria, non sono più le squadre che vendono per fare il pareggio di bilancio, ma comprando e vendono per diventare più competitivi. Le società che possono fare l’attività di marketing e commerciale sono i global brand. Non si rivolgono solo al mercato domestico, ma anche a quello globale. Tutte le parti patologiche delle gestioni sono state considerate al fine di evitare che ci fossero i cosiddetti furbetti che portassero valori di riferimento più elevati rispetto a quelli del mercato. Saltano agli occhi le varie proprietà riconducibili a fondi sovrani o governi. Solo per fare un esempio, il caso di Etihad col Manchester City che sponsorizza lo stadio e la maglia, è intuitivo che Etihad è la compagnia di bandiera degli Emirati Arabi ed altrettanto intuitivo che se la sponsorizzazione di Etihad è 3 o 4 volte superiore alla media degli altri stadi europei, questo è un campanello d’allarme”.

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