Garcia va all in e cala il poker

Garcia va all in e cala il poker

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Questa Roma continua a spiazzarci. I giallorossi tornano dalla Sicilia con un primo tempo superlativo e conquistano 3 punti molto importanti, che permettono di insediarsi alle spalle di Fiorentina, Lazio e Inter. Nonostante appena pochi giorni fa era arrivata l’incredibile sconfitta di Borisov (per dimensioni e contenuto), causata dai primi 45′ irreali, la squadra improvvisamente si risveglia e regala una prima frazione sontuosa. Garcia bluffa ancora  cambiando per l’ennesima volta la formazione iniziale, utilizzando Pjanic da regista basso e impostando un 4-4-2 con Florenzi e Iago sulle fasce. Il numero 24 è il suo jolly nel mazzo, Gervinho in avanti l’asso nella manica. La spiaggia e il mare palermitano, tanto bramate dall’ivoriano nella sua esosa richiesta agli sceicchi durante il mancato trasferimento estivo, fanno davvero bene a Er Tendina che decide improvvisamente di tornare Freccia Nera, quasi come fosse uscito un numero inedito della Marvel.

La vera luce in mezzo al campo è data però da Pjanic, che si conferma il motore di questa squadra: se lui c’è, girano tutti. Se va fuori giri, saltano tutti.

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Nel secondo tempo ecco che rispuntano i soliti errori di cali di concentrazione. Non è il potenziale che manca, ma l’atteggiamento giusto. È quello che ha permesso di registrare la seconda miglior difesa per due anni consecutivi, e se Garcia sarà di nuovo in grado di lavorarci su, non sarà un problema raggiungere lo stesso risultato per la terza volta di fila.

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In un campionato così equilibrato, è difficile far uscire una favorita. La Fiorentina sta facendo faville, ma difficilmente manterrà questo trend, dato che ha una rosa molto corta (specie in difesa) e un impegno costante in Europa League, che a volte sfianca più della Champions. È lo stesso handicap da cui parte il Napoli, trionfatore in tre scontri diretti con una differenza reti esagerata. La mossa vincente di Sarri è stata la crescita della difesa, perché l’attacco ha sempre avuto alti standard.

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La Lazio, per quanto possa essere cinica e spietata in casa, non ha un organico in grado di lottare per il titolo. La Juve, lentamente, sta tornando ai suoi livelli, e una bella carica positiva può esserle data dalle vittorie di Champions League; l’Inter, dopo una partenza sprint, ha già evidenziato i suoi limiti, ma attenzione perché rimane ancora l’unica fra tutte a non avere le coppe. E poi c’è la Roma. A detta di tutti  è la favorita, ha la squadra più forte e pochi rivali. Dopo le parole, c’è però il campo. E questo finora ha detto che la Roma ha probabilmente il potenziale migliore, ma il più delle volte lo lascia a casa. Una volta per supponenza, un’altra per pigrizia, un’altra ancora per qualche motivo che neanche loro sanno. Anche Garcia, come abbiamo già detto più volte, ha le sue colpe. Se si vuole vincere qualcosa però, addossare le colpe uno all’altro è la peggior cosa. Si vince solo se si è uniti. “Andrei in guerra per i miei compagni” ha detto Nainggolan. Questo deve essere il dogma di tutti. Daje!

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