«Gengo» si sblocca, gli altri no. Il gol rimane un tabù

«Gengo» si sblocca, gli altri no. Il gol rimane un tabù

SHARE

Il Tempo (E.Menghi) – Assist di Di Francesco, rete di Under. Dall’investitura in conferenza stampa alla risposta in campo passa nemmeno un giorno e quei 43 secondi micidiali: «Gengo», così lo chiamano a Trigoria, tocca il primo pallone della partita e fa una cosa che finora non gli era mai riuscita: gol, sfruttando al massimo l’occasione annunciata dal tecnico alla vigilia. Il primo centro in Serie A del turco interrompe il lungo digiuno di vittorie che durava da 49 giorni: la liberazione arriva subito, pronti via e l’azione personale dell’esteno porta in vantaggio i giallorossi. Mancino già caldo, pronto a scacciar via la crisi di risultati: «Era tanto che aspettavo il gol, ce l’ho fatta e sono felice. Soprattutto perché ha portato i tre punti. Dopo la sosta sono tornato diverso, vorrei ringraziare il mister che mi ha dato fiducia. Voglio continuare su questo livello qui e fare tanti altri gol per la Roma». Flash Under ha segnato la rete più veloce del campionato dal gennaio 2012, quando Totti sbloccò la gara con il Cesena all’Olimpico dopo appena 30 secondi. Fulmine a ciel non tanto sereno, Cengiz ha rilanciato la squadra nella corsa Champions, ma le difficoltà non sono mancate a Verona e, mentre lui ha potuto finalmente esultare, gli altri non sono riusciti a trasformare il successo nella goleada che serviva per sfatare il tabù del gol. Dzeko e compagni continuano a sbagliare troppo davanti alla porta Nicolas non ha certo dispensato miracoli: «Siamo capaci – l’analisi di Eusebio – di complicarci sempre la vita pur creando tante occasioni. Non si può soffrire sempre fino alla fine, dobbiamo chiudere prima le partite. L’importante era vincere, la squadra mi ha dato la sensazione di essere compatta anche in 10 uomini».

La mossa tattica di avvicinare Nainggolan a Edin è servita ad aumentare la produzione offensiva, ma «vorrei non parlare più di questo difetto che abbiamo in attacco. Ho modificato il modulo perché volevo cambiare qualcosa nella testa dei giocatori: abbiamo vinto per l’atteggiamento, non per il sistema di gioco. Magari ora qualcuno può dire che sono tornato sui miei passi perché non avevo capito niente, a me interessa solo che i ragazzi si esprimano al meglio per il bene della Roma. E’ fondamentale come approcciamo le partite, poi ci possiamo preparare in tutti i modi se sappiamo come muoverci in campo». L’impatto di Under è stato impressionante, ma non inaspettato per Di Francesco: «Ero convinto che questo ragazzo venisse fuori, ha qualità importanti. Due partite fa si diceva che non era in grado, che era meglio far giocare un Primavere, invece è un giovane che viene da una realtà completamente diversa, a volte tende un po’ ad accontentarsi delle giocate che fa, anche quando si segna poi si tende un po’ a sedersi e questo non deve succedere. In Italia abbiamo la brutta abitudine di non aspettare i giovani italiani, figuriamoci gli stranieri. Lui ha mezzi tecnici importanti e ricordatevi che passerà da prestazioni buone ad altre meno buone, perché è all’interno di un percorso di crescita, come Pellegrini, che farà tesoro dell’ingenuità commessa». L’espulsione non ha compromesso il risultato e la Roma è tornata in piena corsa Champions: «L’errore più grande che possiamo fare è pensare agli altri in questo momento. Io devo guardare in casa mia». Abbozzando, finalmente, un sorriso.

NO COMMENTS

LEAVE A REPLY

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.