Genoa, pronto l’assalto alla Roma

Genoa, pronto l’assalto alla Roma

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IL SECOLO XIX.IT – Genova – «Di sicuro ci sono i presupposti per una partita spettacolare». Garantisce Alberto Malesani, uno che di calcio spettacolare se ne intende. Di calcio spettacolare e vincente, visti i tre trofei in bacheca che lo rendono il tecnico più titolato della serie A. Calcio spettacolare e vincente che non è certo quello visto nell’ultima gara casalinga, quella di dieci giorni fa contro il Lecce. Zero gol segnati, un bel po’ di fischi incassati e di delusione. Se però si vanno a vedere le statistiche, la squadra rossoblù ha tirato nove volte in porta, prendendo anche un palo. Sono mancate lucidità e cattiveria ma i tentativi ci sono stati.

Contro la Juve lo spettacolo e i gol sono arrivati, la sfida alla Roma promette altrettanto. Un po’ perché i numeri che accompagnano il Genoa in questo campionato parlano di una squadra in testa nella classifica dei tiri nello specchio della porta. Quella che raccoglie gol, pali colpiti e parate dei portieri. Il Grifone ha tirato 49 volte e ha una media di 7 conclusioni a bersaglio per partita. Meglio del Milan, secondo a quota 6. Molto meglio della Roma, quindicesima nella graduatoria con la media di 4,1. Il Genoa non spreca la mole di lavoro fatta, ha il secondo miglior attacco della serie A (11 gol), dietro il solo Milan proiettato a quota 12 dal colpo di testa di Yepes. Ci sono le cinque reti di Palacio, ma a queste devono essere aggiunte quelle di Veloso, Mesto, Rossi, Kucka, Constant e Caracciolo. L’attacco non è più “El Trenza dipendente”, l’Airone si è sbloccato e in più c’è l’apporto dei centrocampisti in zona gol, con inserimenti e tiri da fuori: fattore che, nelle scorse stagioni, era un po’ mancato alla squadra rossoblù.

La sfida alla Roma promette spettacolo, anche perché gli ultimi precedenti vanno in questa direzione. A cominciare dalla storica “remontada” dello scorso febbraio. «Il 4-3 alla Roma e i due derby vinti contro la Samp sono tra i ricordi più belli», ha sottolineato poco tempo fa Davide Ballardini, sulla panchina del Genoa in quel 20 febbraio diventato data storica nell’epopea rossoblù. Roma avanti 3-0 al 6’ del secondo tempo, grazie ai gol di Mexes, Burdisso e Totti. Poi il risveglio genoano e il crollo della squadra di Ranieri. Doppietta di Palacio, doppietta di Paloschi e stadio Ferraris che diventa una bolgia. Una vittoria storica, che bissa il successo di pochi giorni prima nel derby e allontana definitivamente il Genoa dalle zone basse della classifica. Negli anni precedenti, il 3-1 firmato da Milito e il 3-2 della cooperativa Criscito-Zapater-Biava non raggiungono l’intensità della “remontada” ma regalano comunque grandi emozioni alla gradinata Nord. Solo nel 2007/2008, l’anno del ritorno in serie A, il Grifone non riesce a segnare ed è Panucci a far volare la Roma con il più classico dei gol dell’ex.

«Il valore della Roma non si discute. Sono convinto però che i ragazzi, contro un avversario che non farà le barricate, potranno esprimere il loro potenziale e sfoderare un’altra prestazione importante. Abbiamo bisogno di sentire il pubblico vicino, vogliamo regalare altri sorrisi alla tifoseria. Una ciliegina. Ecco cosa servirebbe», sottolinea Alberto Malesani. Che chiede una notte ad alta intensità, con pubblico e squadra che dovranno trascinarsi a vicenda. Contro una squadra che è ancora in costruzione ma ha comunque giocatori di primissimo livello. Non c’è Totti, c’è De Rossi che si sta piano piano ritrovando. C’è Osvaldo che a suon di gol ha già conquistato la Nazionale. C’è Bojan, uno dei prodotti della Cantera del Barcellona. C’è Lamela, che il ds Capozucca ha definito «un predestinato». E c’è Luis Enrique, che a Barcellona ha studiato il calcio spettacolo della squadra blaugrana.

C’è però anche il Genoa, che negli anni ha cambiato tanto ma di gol alla Roma ne ha sempre segnati tanti. E domani le due squadre, come evidenziato dalle statistiche pubblicate dalla Fondazione Genoa, giocheranno la sfida numero 100. Storia e spettacolo, per una notte da Grifo.

 


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