“Servirebbe un minuto di raccoglimento per quello a cui stiamo assistendo” è sarcastico ma sentito lo sfogo di Giuseppe Giannini, ex capitano della Roma, presente come tutti i lunedì in studio sulle frequenze di Centro Suono Sport, 101.5 Fm, nello spazio pomeridiano 1927 on air. “C’è solo delusione, scoramento, rabbia, dopo l’ennesima prova negativa della Roma. Ieri guardavo il Napoli e notavo che i 6-7 giocatori più importanti fanno parte della squadra azzurra da anni, ai quali è stato aggiunto uno come Fabian Ruiz, un fenomeno, che giocava a due passi dall’abitazione di Monchi: ma come è possibile? Lo spagnolo è stato presentato come un Messia, e non si era accorto che a due passi da lui ci fosse un calciatore così?”
Un pensiero anche sulla squadra e le scelte di Ranieri: “Al di là dell’aspetto atletico, il vero problema di oggi è che la Roma non ha la testa: giocatori nervosi, timidi, gente che gioca per conto suo. Ranieri? Schick in quella posizione non può giocare, ieri ci sono stati errori tattici evidenti, anche nello schieramento tattico, ma l’aspetto più grave è la comunicazione: la domenica prima ammazza i giocatori a Ferrara, poi dice che bisogna far quadrato con una retromarcia che ha poco senso. Io non capisco veramente cosa stia accadendo dentro la Roma, non si sa dove mettere le mani: a me rode il cu… vedere la Roma in queste condizioni, vedere tanta gente venire qui, vivere nella normalità, guadagnare milioni di euro, senza reazione, senza metterci la faccia”
