Giorgio Sandri: “Vorrei Gabbo sul vostro petto”

Giorgio Sandri: “Vorrei Gabbo sul vostro petto”

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IL ROMANISTA – F. URBISAGLIA – «Sarei orgoglioso di vedere il logo della “Fondazione Gabriele Sandri”sulle maglie della Roma, perché chi finora ci è stato vicino non ha avuto i colori della Lazio o della Roma, lo ha fatto solo per Gabriele. Sarebbe fantastico». A parlare è Giorgio Sandri, il padre di Gabriele, intervenuto ieri a Radio Ies. Gabbo, per tutti. Ucciso l’11 novembre 2007 dall’agente del Polstrada Luigi Spaccarotella nell’area di servizio della A1 di Badia al Pino. Gabbo è morto, Spaccarotella è stato condannato a 9 anni e 4 mesi per omicidio volontario. Già, ma perché coinvolgere la Roma? Perché c’è una linea sottile, una linea d’amore, che collega la nostra società alla famiglia Sandri. Come si fa a dimenticare che il 19 marzo 2008 il padre di Gabbo fu ospite in Curva Sud (Giorgio Sandri lo aveva anticipato in un’intervista concessa al Romanista e realizzata da Tonino Cagnucci) nel primo tempo del derby? E si può scordare che mezz’ora prima del fischio d’inizio Totti e Rocchi avevano deposto un mazzo di fiori sotto la Nord? «Porterò sempre nel cuore l’emozione di entrare in Curva Sud con al collo la sciarpa della Lazio», disse Giorgio Sandri, «non potrò mai dimenticare l’accoglienza ricevuta. Fu un derby vissuto con grande emozione e grande difficoltà perchè il dolore era ancora fresco. Voglio ancora ringraziare i tifosi della Roma per quella splendida giorna che mi hanno fatto vivere, una delle più belle della mia vita».

Gabriele sulle maglie della Roma, è la proposta della famiglia. Lazio e Parma l’hanno già fatto domenica. «Ho provato una grande emozione – dice Giorgio Sandri – vedere sul campo il ricordo di Gabriele con questa maglia splendida e sapere che quella giornata passerà nella storia mi inorgoglisce e fa stare bene me e chi come me porta dentro il ricordo di Gabriele». Il papà di Gabbo ha poi voluto commentare il recente arresto di Federico Negri, un amico di Gabriele, fermato nei pressi dello stadio Olimpico in possesso di coltelli e di altri oggetti pericolosi: «Voglio solo dire che queste situazioni devono essere accertate dalla magistratura competente, non riesco a tollerare, a comprendere certi avvenimenti» le parole del padre di Gabriele. «Abbiamo creato una Fondazione che vuole combattere la violenza negli stadi a 360 gradi, e significa combattere anche queste cose da idioti. Scusate il termine, non trovo altri aggettivi per descrivere ciò che penso. È un anno che portiamo avanti la Fondazione per combattere la violenza, e questo signfica tutto per me. Il mio pensiero per quello che è accaduto è chiaro. Sono fuori di testa, è un’offesa per Gabriele». Gabriele che l’11 novembre sarà ricordato con una targa, dice il padre. «C’è stato un iter bruocratico lunghissimo, inimagginabile. Finalmente e dopo 4 anni ci si riesce grazie al buonsenso di alcune persone che si sono rivelate maggiormente sensibili verso il nostro dramma».

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