Gravina: “Tifosi allo stadio ultimo tassello per tornare alla normalità. Ora riformiamo...

Gravina: “Tifosi allo stadio ultimo tassello per tornare alla normalità. Ora riformiamo il calcio”

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«Oltre 15 milioni hanno seguito la Coppa Italia, ci auguriamo che mercoledì ci sia un seguito altrettanto importante. Ci stiamo avviando alla normalità, è un passaggio importante per il Paese. Non va dimenticata l’esperienza drammatica: ci serva per migliorare come persone e uomini di sport. Il Paese sta tornando a riconquistare i propri spazi di relazione: manca l’ultimo tassello. Se l’evoluzionedella curva epidemiologica sarà positiva, i tifosi negli stadi saranno l’ultimo tassello». Così Gabriele Gravina, presidente della Figc, ha parlato della ripresa del calcio giocato in Italia ai microfoni di Radio Uno.

Il numero uno della Federcalcio è intervenuto questa mattina nel corso della trasmissione “Radio Anch’io Sport”, svelando anche di aver temuto la possibilità di uno stop definitivo al campionato: «In particolare quando la Francia ha sospeso i propri campionati. Col ministro Spadafora abbiamo avuto un rapporto costante e collaborativo, gli devo dare atto che la sua prudenza ci ha consentito di ripartire al momento giusto. Gli devo riconoscere questo senso di responsabilità e questa forma di rispetto per gli italiani. Il presidente del Coni Malagò invece ha vissuto questi momenti in maniera distaccata, forse eccessivamente preoccupato dall’idea che la nostra potesse essere l’unica Federazione – fra i giochi a squadre – a ripartire. Questo non ha aiutato il percorso, penso però che avrà avuto le sue buone ragioni». Si è fermato invece il calcio femminile, ma «non si ripartirà da zero – assicura Gravina -. Mi è dispiaciuto tantissimo ma vi preannuncio che il 25 in Consiglio federale parleremo a lungo del calcio femminile e mi auguro che, quel giorno, possa esserci una grande sorpresa».

Poi il rapporto con la Lega Serie A: «Con il presidente della Lega di A, Dal Pino, che ringrazio, abbiamo vissuto momenti di grande tensione e preoccupazione, ma insieme abbiamo scoperto la possibilità di fare squadra ed è quello che io auspico anche con tutte le altre componenti del calcio. Oggi stiamo riscoprendo il senso di appartenenza e questo mi fa molto piacere – prosegue – È arrivato, per il calcio, il momento del grande senso di responsabilità, bisogna prendere spunto per creare una vera e propria riforma. Nell’ultimo Consiglio federale ho fatto una grande premessa: non bisogna legarsi a una riforma fatta solo di numeri, sia per i professionisti che per i dilettanti. La riforma deve indicarci la strada di una nuova cultura sportiva, fatta di valori e prospettive. Dobbiamo capire che oggi, tutti insieme, abbiamo una grande responsabilità verso il calcio come sistema. Ogni componente deve fare un passo indietro. Una riforma di sistema oggi è urgente e reale, non più procrastinabile. Tanti la auspicano».

In conclusione, si è parlato del famoso ‘algoritmo’ che potrebbe decidere le posizioni in classifica in caso di alt definitivo: «È una parola che ha dato adito a varie forme di interpretazione, bisogna ricondurla alla media ponderata. Attualmente ci sono squadre con una partita in meno, non sarebbe giusto prendere l’attuale classifica, l’algoritmo vuole mettere tutti nelle stesse condizioni».

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