Guidolin: “Cara Roma, quanto ti invidio Pjanic”

Guidolin: “Cara Roma, quanto ti invidio Pjanic”

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CORRIERE DELLO SPORT – G. GOMIRATO – Totò, pensaci tu. Totò, Di Natale, non ha perso il vizio del gol, ne ha già confezionati otto (mentre gli altri attori del reparto offensivo bianconero sono ancora a bocca asciutta), sovente è stato decisivo e quando affronta la Roma si scatena.

Ma sarebbe ingeneroso se non ingiusto considerare il partenopeo il salvatore della patria, se l’Udinese dall’inizio si trova nei posti di vertice significa che è il complesso che si fa rispettare, che pratica calcio vero, concreto e spettacolare. C’è un solo neo, la sconfitta e la negativa prestazione di domenica scorsa a Parma. Un neo che chiede l’immediato riscatto, come lo pretende Francesco Guidolin il quale, se è vero che è rimasto amareggiato e deluso per l’atteggiamento dei suoi contro la squadra di Colomba, reagisce ad un altro comportamento, quello di alcuni tifosi depositari probabilmente dello stato d’animo della piazza. «Tre giorni fa salutando un gruppo di fan, uno di loro mi ha detto di essere avvilito. Credo abbia parlato anche a nome degli altri. Avvilito di cosa? Forse perché siamo secondi e non primi? Ma cosa succederà quando ci faremo rimontare, soprattutto da Napoli e da Roma, quando giocheremo per quello che siamo? Dall’avvilimento si passerà alla depressione, ci sarà un suicidio di massa? Ecco perché insisto che bisogna dare la giusta dimensione al nostro progetto – ha proseguito Guidolin – . Sicuramente siamo amareggiati per la sconfitta di Parma e per come abbiamo giocato, ma noi lottiamo per conquistare quaranta punti, sperando poi di poter guardare più in avanti. A proposito di progetto, ci sono due giocatori della Roma che ci avrebbero fatto comodo nel dopo Inler e Sanchez, Bojan e Pjanic: il primo ha rifiutato la nostra offerta, Pjanic aveva un costo impossibile per l’Udinese. Quindi calma e gesso. Stin calmus! (Espressione friulana per invitare alla calma, ndc) . Noi dobbiamo cercare di giocare con il coltello tra i denti, in particolare domani contro la Roma. Naturalmente pretendo la massima professionalità da parte del singolo e del gruppo, altrimenti vanifichiamo quanto di buono fatto negli ultimi quindici mesi dopo aver dato il massimo quotidianamente» .

LE SCELTE – Guidolin non ha voluto parlare di formazione anche se per la prima volta in stagione ha tutto l’organico a disposizione, ma dovrebbe concedere fiducia anche a chi non la meriterebbe dopo la prestazione di Parma, ovvero punta sull’orgoglio dei vari Isla, Armero (i peggiori contro gli emiliani), anche Floro Flores bistrattato ingenerosamente dai tifosi che rimpiangono El Tanque Denis. «Tutto è possibile – ha proseguito il tecnico – ma le ipotesi di formazioni sono numerose… Per quanto concerne Denis, più volte ha spiegato come sono andate le cose, ovvero il giocatore la scorsa estate aveva manifestato il desiderio di trovare spazio, ma io non potevo garantirgli il posto di titolare. Ci siamo parlati con franchezza, con tranquillità ed è stata presa le decisione di cederlo. Posso comunque parlare solo bene di German, un anno fa è stato utile in campo e fuori anche se è stato condizionato dall’incidente al piede subito a luglio. Oggi c’è Floro che è tornato a giocare da venti giorni. Di lui sono contento, sta facendo la sua parte, non ha segnato anche perché ha trovato sul suo cammino portieri in grande giornata (Brkic e Mirante, ndc)».

BRAVO LUIS – Poi il Guido si è soffermato sulla Roma. «Quella di Luis Enrique è una squadra di valore e il progetto giallorosso è molto bello anche se non è facile portarlo avanti nella Capitale. Il lavoro di Baldini, di Sabatini, di Luis Enrique e di altri personaggi con cui mi complimento sta portando i frutti. La Roma ha un gioco vero, l’impianto è solido, dispone di elementi importanti. Se poi aggiungiamo la cabala, dato che è l’avversario con cui ho conquistato meno punti sin da quando allenavo il Vicenza, ecco che il quadro è completo» .

 

 

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