I guanti di Rui Patricio sulla Roma: la statua, lo yoga e...

I guanti di Rui Patricio sulla Roma: la statua, lo yoga e una grande percentuale di clean sheet

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Foto Instagram Rui Patricio

FOCUS CGRRui Pedro dos Santos Patrício, o semplicemente Rui Patricio. La Roma ha pescato in Inghilterra il suo nuovo estremo difensore. Nato a Marrazes, il 15 febbraio 1988, ha giocato una vita intera allo Sporting Lisbona: dal 2001 al 2016, quando ci fu una vera e propria diaspora dal club lusitano e diversi calciatori importanti  lasciarono la società. Un ricordo doloroso per l’estremo difensore legatissimo al club, uno strappo causato dalle forti tensioni che si registravano intorno alla squadra: alcuni giocatori, a fine stagione, furono aggrediti da un gruppo di ultras nel parcheggio del centro sportivo, dopo una sconfitta che aveva pregiudicato la qualificazione dello Sporting in Champions. Un grave fatto di cronaca che spinse diversi calciatori ad avviare una battaglia legale per chiedere la rescissione del contratto. 466 presenze complessive, primatista nelle coppe europee (93 gettoni) nella storia della società biancoverde. Affidabilità, esperienza e personalità. Curiosità: il 4 agosto 2009 fu protagonista nel gol che fissò il risultato sull’1-1 contro gli olandesi del Twente nel turno preliminare di Champions League al 95º minuto, rete che permise così alla squadra di accedere agli spareggi di Champions League. Successivamente la marcatura verrà assegnata, come autorete, al difensore avversario Peter Wisgerhof.

ORGOGLIO PORTOGHESE – Da sempre legato al super agente Jorge Mendes, si racconta che Rui Patricio abbia iniziato nel ruolo di attaccante, poi è stato arretrato tra i pali da giovanissimo e da lì in poi ha raggiunto con merito la Nazionale con la quale ha vinto il titolo di Campione d’Europa nel 2016 e la Nations League nel 2019. Successi che gli sono valsi addirittura una statua celebrativa – nel comune di Leiria –  realizzata in ricordo di una parata decisiva che fece su una conclusione di Griezmann nella finale di Euro2016 contro la Francia. Nel Wolverhampton ha indossato la maglia numero 11, rinunciando al tradizionale 1, per rispetto nei confronti di Carl Ikeme, ex estremo difensore dei Wolves, costretto a ritirarsi a causa della leucemia. Una scelta molto apprezzata dai tifosi inglesi.

NUMERI – Rui Patricio è un ottimo para-rigori: 17 su 66 in carriera e ha blindato la porta per 219 volte su 593 gare totali disputate tra Sporting Lisbona e Wolverhampton, una media altissima di clean sheet, pari al 36% (per dare un’idea Rui Patricio ha una media leggermente superiore a Szczesny 35,7% e inferiore ad Alisson 47%, che ha giocato però la metà delle partite del lusitano in carriera). Ha vinto 5 titoli a livello di club e 2 con la Nazionale. E’ stato nei 30 candidati del Pallone d’Oro e nel 2016 indicato dall’IFHS come terzo miglior portiere al mondo per rendimento.

 

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VITA PRIVATA – Il portiere lusitano ha avuto un primo matrimonio abbastanza turbolento e finito dopo appena 6 mesi, poi si è risposato con l’attuale compagna Vera Ribeiro, psicologa. Ha fatto scalpore il suo ‘Manuale di seduzione’, che ha passato al setaccio le vite amorose dei calciatori, così come fecero discutere i consigli di natura sessuale alla nazionale portoghese, espressi in radio prima dei mondiali del 2018. Consigliò infatti ai calciatori di non astenersi dall’attività sessuale durante il torneo per evitare di accumulare eccessivo stress. Come Borja Mayoral, Rui Patricio pratica da diversi anni lo yoga, disciplina che lo aiuta a mantenere alto il livello di concentrazione e a non assorbire le scorie negative dei tanti impegni ravvicinati.

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